
ROMA – Avevano 7 e 11 anni, due ragazzine: la madre, una signora ossessionata dal sesso, le faceva assistere ai suoi giochi erotici, in casa o in video-chat. I suoi amanti non le hanno mai sfiorate, ma le piccole sono state costrette a guardare la madre durante gli amplessi, ad ascoltare le sue urla di piacere, enfatizzate di proposito per coinvolgere le bambine. Una specie di iniziazione imposta a quanto di più spinto si possa immaginare: invitava le bambine a sfogliare le foto di lei o dei suoi amanti mentre si masturbavano. A un amante ha pure fornito il numero del cellulare della più piccola per parlare “sporco” liberamente e senza inibizioni. Con un adulto libidinoso. Uno di loro una volta è rimasto a dormire nel letto di una delle piccole.
Succedeva tra il 2009 e il 2011, finché alla madre (siamo dalle parti di Padova) non è stata tolta la custodia delle figlie: solo un anno fa, a 13 e 17 anni, le due adolescenti hanno preso il coraggio fra le mani e si sono liberate simultaneamente del peso troppo a lungo trattenuto. Si sono confidate con la nuova famiglia e con gli assistenti sociali: hanno detto abbastanza per convincere la Procura a trascinare la madre in tribunale per maltrattamenti in famiglia e corruzione di minorenni. E lo hanno ripetuto, senza omettere nulla, anche durante l’incidente probatorio.
