Attenti a dove mettete le mani: dai capelli alle mutande c’è sempre un significato

Roberto Maroni: ehi, guarda un po' qua, c'è il minister
Geldof ha tante ragioni per avere le mani nei capelli
Ashley Dupré ora vuol tacere, ma ha cantato con i federali, ha rovinato il governatore Spitzer
Compagno Ferrero, a noi
Camerata Fini, a noi
Quella mano sulla giugulare...
Maurizio Gasparri
Geithner (tesoro Usa) con le mani ci conta i soldi
Kelly Bochenko era Miss Parigi ma ci ha lasciato le mani e il titolo
Mano indecisa
Mariah Carey: meglio usar le mani per tirare su il vestito
Marrazzo punta il dito
Berlusconi & Martusciello: che fine ha fatto quella mano?
Merkel diffidente
Luciano Moggi
Per sfilare le mutande basta una mano sola
Noemi balla la tarantella
Patrizia D'Addario: ha un dubbio?
Previti non manda a dire
Carlo d'Inghilterra: obiezione vostro onore
Berlusconi e Prodi: meglio non fidarsi
Il pugno di Obama: dai ghetti alla Casa bianca
Rosi Bindi
Francesco Rutelli
Santanché chic
Franco Siddi si fa capire
Povero Stanford, dai miliardi alla galera
Luigi Zanda
Manuel Zelaya: davvero ok?
Fassino è stato a scuola dai gesuiti
Berlusconi e Fini: chi è il vincitore?
Berlusconi fa scuola
Bruno Vespa prova l'obiettivo
Bruno Vespa conta i peli in testa a Berlusconi

Scriveva l’umorista francese  Pierre Daninos oltre mezzo secolo fa che le mani sono immobili a Londra, si muovono a Parigi, si agitano vorticosamente a Roma, dove sono le eliche del pensiero. Ecco una serie di personaggi, italiani e stranieri, che non sembrano confermare le parole di Daninos: le mani, è vero, aiutano a sottolineare le proprie idee, ma c’è chi lo fa con energia come Daniela Santanché, che ha imparato dai telefilm americani quell’orribile gestaccio di mostrare il dito, veramente degno di una gran signora che gira con set completo di borse Vuitton ma il dito evidentemente non ha ancora imparato dove metterlo. C’è chi lo fa con fredda determinazione, come Paolo Ferrero il pugno e Gianfranco Fini il saluto romano. C’è chi esprime in modo lapidario i propri pensieri, come Cesare Previti, o si mette le mani nei capelli e con ragione come Bob Geldof oppure ti invita al silenzio come Ashley Dupré, al secolo Ashley Rae Maika Di Pietro, la prostituta che portò alla rovina l’ex governatore di New York Elliot Spitzer. Donna lapidaria e senza sottintesi Rosi Bindi, che non si capisce perché fa il segno di vittoria. Mazziniano Luigi Zanda, religioso Piero Fassino. Sempre educativo guardare cosa fa delle mani Silvio Berlusconi: dall’esaltazione alle corna, e affascinante l’uso che ne fa Bruno Vespa, da solo e con Berlusconi.

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