ROMA – Con la sistemazione in una struttura separata all’interno del carcere di Trivandrum la dignità dei due marò è stata preservata. Lo ha sottolineato il sottosegretario agli Esteri, Staffan De Mistura, inviato dal governo italiano in India per cercare di risolvere la complessa situazione che vede i fucilieri, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, accusati dell’omicidio di due pescatori. “I soldati stanno bene, li ho visti fino alle 3 di notte, ieri, quando abbiamo ottenuto che portino la loro divisa in ogni momento e che siano separati da tutti i detenuti comuni, in una struttura interna che abbiamo verificato di persona, e trattati con dignità e rispetto”, ha spiegato De Mistura ai microfoni di Rainews 24.
Il sottosegretario ha poi fatto il punto sulla vicenda, enumerando “tre punti fondamentali”. “Primo, in nessun Paese al mondo, in nessun caso dei militari in servizio vengono giudicati nel Paese non di origine. Secondo, la giurisdisdizione: erano in acque internazionali, non indiane: è riconosciuto da tutti. Stiamo lavorando perché venga riconosciuto anche dall’India. Terzo, la prova balistica. Siamo alla ricerca della verità, quella è fondamentale”, ha osservato De Mistura. Alla domanda sul perché i marò siano scesi a terra, il sottosegretario ha risposto: “Sono qui dal 22 febbraio, a cose fatte’; siamo impegnati come Governo, e anche il Presidente della Repubblica segue da vicino la vicenda. Detto questo: l’altro giorno una barca di pescatori qui è stata affondata di notte da un grosso naviglio che ha spento le luci ed è scomparso. Sono morti tre pescatori, due sono dispersi. E dunque, comunque vadano le cose, la decisione italiana può essere letta dalle autorità indiane come atto di buona fede: erano convinti di non aver fatto qualcosa di grave”, ha rimarcato De Mistura, pur aggiungendo che “un giorno dovremo scoprire perche’ si sono diretti verso le coste indiane e sono scesi a terra”.
A seguire, le immagini dei due marò che vengono accompagnati in carcere (foto Ap/LaPresse):