Tra gli esseri umani e gli animali piccoli o grandi, l’autoerotismo, detto in parole povere la masturbazione, è (almeno tra i maschi) un caposaldo della procreazione e quindi della formazione delle famiglie.
Citando ricerche scientifiche, lo sostiene il settimanale americano Newsweek, contraddicendo l’attivista del movimento conservatore Tea Party, Christine O’Donnell, lanciatasi tempo fa in un campagna di denuncia secondo cui la masturbazione è un ”gioco” pericoloso con gli organi procreativi che indebolisce la capacità fare bambini.
Tutto il contrario, scrive Newsweek. Le ricerche degli scienziati provano invece che, dagli umani ai roditori, la masturbazione è un eccellente sistema per procreare progenie salubre e in abbondanza. I biologi sospettano che quando nel regno aimale un comportameto è diffuso sviluppa una tendenza all’adattamento da parte degli altri animali e diventa onnipresente.
Così accade con la masturbazione, che è stata riscontrata nei macachi giapponesi, nei gibboni, nei babbuini, negli scimpanzè, negli elefanti, nei cani, nei gatti, nei cavalli, nei leoni, negli asini ”e perfino nei trichechi, che riescono a stimolare l’organo sessuale con le pinne”.
Ma come può l’autoerotismo aiutare gli animali a vincere nella lotta per la sopravvivenza? Spiegano i biologi: la masturbazione può rimuovere vecchio sperma dall’apparato riproduttivo, il che può aumentare la quantità di sperma fresco, migliorando così le possibilità del maschio di diventare padre.
”Anche negli esseri umani la masturbazione migliora la qualità dello sperma (generando sperma più giovane)”, rileva la biologa Jane Waterman della University of Central Florida in uno studio pubblicato dalla rivista scientifica PLOS One. Insomma, dice la Waterman, ”la masturbazione è una strategia maschile per migliorare la qualità dello sperma”.
Nel mondo animale l’autoerotismo può anche essere una forma di pubblicità. Ovvero, i maschi si masturbano per segnalare alle femmine ed ai ”concorrenti” quanto hanno da offrire. ”I maschi lasciano che si conosca la loro potenza sessuale – dice la Waterman – segnalando che posseggono grandi quantità di sperma, tanto da poterne sprecare una parte”. Risultato: più accoppiamenti, più progenie, più famiglie. (Scherza in proposito Newsweek: ”Speriamo davvero che la masturbazione come forma di pubblicità non si applichi agli umani”).
La masturbazione può anche svolgere una funzione igienica. Secondo questa tesi i maschi si masturbano perchè nel farlo puliscono l’apparato riproduttivo e riducono le possibilità di contrarre malattie sessuali trasmesse dalla femmina con cui si sono accoppiati e che ha avuto precedenti accoppiamenti con altri maschi infetti. Risultato: una minore incidenza di malattie sessuali, migliore igene sessuale, più accoppiamenti, più progenie.
E per quanto riguarda le femmine? Un numero molto inferiore di loro rispetto ai maschi è stato osservato mentre si masturbano allo stato brado, anche se in controtendenza le femmine dei bonobo, gli scimpazè pigmei, lo fanno con frequenza. Nel loro caso, hanno concluso i primatologi, l’autoerotismo è praticato ”semplicemente perchè produce piacevoli sensazioni”.