“Memorie di una vagina”, il blog sul sesso che fa impazzire il web

ROMA – Si chiama ‘Memorie di una vagina‘. Un blog simpatico e brillante che vuole proporre “un modello sostenibile di femminilità”. L’ideatrice e scrittrice è Vagina, almeno così si fa chiamare. Una ragazza pugliese, di 27 anni, che vive a Milano e lavora come addetto stampa.

Vagina fotografa con il suo blog il vivere metropolitano. Ma lei cosa pensa di Milano? “A me dispiace per le milanesi, perché non riusciranno mai a mangiare una parmigiana di melanzane senza accusare sensi di colpa. E perché se cito Shine on you crazy diamond non hanno idea di cosa io parli. Danno, in compenso, per scontata la discografia di Bryan Adams (sul serio, Bryan Adams?) e si sentono “rock” per un concerto dei Coldplay – così ha detto in un’intervista a Vanity Fair – A onor del vero, va anche detto che hanno bellissime borse che costano 3 mensilità del mio lavoro, hanno letto l’ultimo best seller orendo di cui tutti parlano e sono magre perché si alimentano di tisane. Combattono ossessivamente l’incedere del tempo e prendono pillole per qualsiasi cosa. Sono molto impegnate, fanno yoga, pilates, massaggi, fish pedicure e a letto credo pratichino poco e male. In sostanza mi sembrano molto ben vestite, molto curate e diversamente sole.”

Ma Vagina, che dà il meglio quando spalanca gli occhi sul mercato dell’offerta e discrimina le varie tipologie di “cazzetti” (così li chiama lei), del sesso “à la milanese” cosa pensa? “Ecco, se dovessi parlare per esperienza personale, dovrei dirti che sono praticamente vergine da questo punto di vista – continua Vagina su Vanity Fair – Non ho mai fatto sesso con un milanese per un duplice ordine di ragioni: uno, sono single da pochi mesi e quando ho una relazione mi sforzo d’essere fedele, due, io e i milanesi non credo potremmo piacerci mai. Sono terrona, sono cicciona, non sono ricca, ho la lingua biforcuta e sono esigente. È anche normale che preferiscano una topa di 1.80 taglia 40 che a stento parli la loro lingua, no? Per contro, non riesco in alcun modo a trovare intrigante il prototipo del maschio milanese, la percezione ginnica del dating, la pigrizia di una porno-estetica fatta di addomi e pubi depilati. Non so se mi spiego. Tra Rocco Papaleo e Daniele Interrante, io la darei a Papaleo e sono anche sicura che sarebbe assai più divertente e appagante. In compenso, dei milanesi m’hanno raccontato. E le fonti sono attendibili.”

E i non milanesi? “I non milanesi ci provano sempre. Ci provano tanto e spesso ci riescono, anche se, naturalmente, certe volte succede che “il ragazzo si impegna ma…”.

Published by
FIlippo Limoncelli