
MILANO – Un ex magistrato di 73 anni, in pensione da due, è stato arrestato con l’accusa di prostituzione minorile e pedopornografia. L’uomo, secondo le accuse, adescava minorenni nelle stazioni ferroviarie, li portava in albergo e aveva con i minori rapporti sessuali. Il giudice, di cui Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera non fa il nome perché renderebbe identificabili alcune delle sue vittime, si difende non negando i rapporti ma dicendo che le sue vittime avrebbero mentito sull’età. L’uomo sarebbe stato a lungo intercettato e pedinato. Quindi sarebbe stato sorpreso in un hotel con un ragazzino romeno di 16 anni.
Scrive Ferrarella:
Ma adesso è tutt’altro il profilo che, da un’inchiesta di prostituzione minorile e pedopornografia, emerge su un ex magistrato arrestato con l’accusa di adescare a pagamento minorenni, soprattutto romeni e nordafricani, nelle stazioni ferroviarie. Il 73enne (di cui non si farà qui il nome perché il suo essere stato giudice civile e penale in una piccola città lombarda rischierebbe in questa fase di rendere indirettamente identificabili alcune delle vittime minorenni) non è stato arrestato ieri, ma attorno al 20 ottobre, e tuttavia il segreto – diversamente ad esempio dai recenti casi del cappellano di un carcere o del musicista di una famosa band musicale – ha circondato sinora questa inchiesta del pm Bianca Maria Eugenia Baj Macario e del procuratore aggiunto coordinatore del pool reati sessuali Pietro Forno. Inchiesta partita da Roma, quando nel telefonino di un ragazzino in stazione viene trovato un numero che porta alla ex toga.
Iniziano così pedinamenti e intercettazioni, e proprio una telefonata permette alla Polfer di sorprendere in flagranza di reato l’ex magistrato mentre in una camera d’albergo vicino a una stazione sta iniziando a compiere atti sessuali su un 16enne romeno. È presente anche un altro romeno 20enne, zio del 16enne, che dice di fare da «fornitore» di contatti di ragazzini per l’ex magistrato, in cambio a suo dire di 50 euro per mediazione.
L’avvocato difende così il magistrato:
Falso, ribatte l’arrestato difeso dall’avvocato Cristina Bava davanti alla gip Cristina Di Censo, al pm Baj Macario e al Tribunale del Riesame che conferma l’arresto: con un passato di depressione cronica e difficoltà di deambulazione, nega intermediazioni, ammette impulsi verso visi fanciulleschi, ma giura d’aver cercato sempre e solo maggiorenni, al punto da pretendere sempre (prima degli incontri nelle stazioni e dei trasferimenti in hotel) documenti che attestassero la maggiore età. E allora i 6 minorenni valsigli l’arresto? Ragazzi che, a suo dire, gli avrebbero mostrato documenti falsi, tranne un caso in cui ammette di aver equivocato l’età.
