A poco più di un mese dal calcio d’inizio dei campionati mondiali in Sudafrica scatta l’allarme sul mercato del sesso e la “tratta” delle donne. A lanciarlo sono l’Unione Internazionale delle Superiore generali (Uisg) e l’Organizzazione Internazionale per le migrazioni (Oim), già da alcune settimane impegnate in una campagna di prevenzione radicata sul territorio.
“Il rischio è alto anche perché il contesto sudafricano è diverso da quello dei mondiali di calcio in Germania, quattro anni fa”, ha evidenziato Stefano Volpicelli di Oim, intervenendo oggi nella conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa.
“C’é la tendenza a rendere i grandi eventi sportivi occasione di sfruttamento e schiavitù per una nutrita fascia di popolazione, a partire dai più emarginati e dalle donne”, ha spiegato suor Bernadette Sangma, coordinatrice della rete internazionale Talitha-Kum, che riunisce centinaia di religiose in tutto il mondo nella lotta contro il traffico delle persone.
Così, in vista dei mondiali Oim e Uisg hanno messo in campo in Sudafrica e nei paesi limitrofi una campagna di prevenzione tesa a coinvolgere “capi religiosi locali, tifosi di calcio e soprattutto potenziali vittime”, ha annunciato suor Sangma.