VENEZIA – “E’ fantastico essere di nuovo a Venezia. Guardando i nomi dei registi è sicuramente un anno straordinario, non ricordo di aver mai visto un elenco di film tanto entusiasmante. E’ un privilegio e un’emozione essere qui. Ho già ricoperto il ruolo di giurato in altre occasioni, di solito ci sono sempre un certo numero film poco interessanti. Qui tutti sono interessantissimi”.
Lo afferma il presidente di giuria Darren Aronofsky, vincitore del Leone d’oro con ‘The Wrestler’ durante l’incontro con la stampa. La giuria di Venezia 68 è composta tra gli altri dal compositore, artista visivo e regista britannico David Byrne, dall’artista visiva e regista finlandese Eija-Liisa Ahtila, dai nostri Mario Martone e Alba Rohrwacher e dal regista statunitense Todd Haynes. Aronofsky elogia il direttore del festival, Marco Muller: “Mi piacciono le selezioni di Marco perché riescono a mettere insieme film di provenienza diversa, diversissima; riesce a prendersi dei rischi. In questo modo capiamo cosa sta succedendo nell’industria cinematografica mondiale”.
Come se la caverà dall’altra parte della barricata? Dopo essere stato giudicato diventa giudice. “Giudicare è un termine forte, mi spaventa – spiega il regista che lo scorso anno portò in concorso ‘Il cigno nero’ – non dovremmo parlare di giudici, dovrebbe cambiare questa definizione. L’importante è essere onesti, non avere alcun tipo di pregiudizio nei confronti dei film: cercheremo di capire insieme a tutti i giurati che cosa ci colpirà. Qui è come essere sulle montagne russe – aggiunge – ma è una celebrazione del cinema”.
“La vera sfida è avere mente aperta, non essere influenzati dalla presenza di attori importanti”, aggiunge uno dei giurati, David Byrne, che recentemente ha lavorato con Paolo Sorrentino in ‘This Must Be the Place’. “Ad esempio Kate Winslet – dice -è appena stata diretta da Todd Haynes in ‘Mildred Pierce’ ed è in concorso con ‘Carnage’ di Polanski. Ci possono essere delle relazioni preesistenti tra noi, gli attori o i registi – spiega – ma dobbiamo vedere questi film con una magnifica cecità. Solo in questo modo potremo avere atteggiamento neutrale. Sarà un’esperienza straordinaria”.
Qui di seguito, il photocall con i giurati di Venezia 68 (foto LaPresse):