OSLO (NORVEGIA) – Mentre il ministro della giustizia norvegese riconosce ritardi ed errori della polizia nel giorno della strage, Utoya aperta per la prima volta ai giornalisti dal luglio scorso. Qui, Anders Behring Breivik sparò per un’ora, prima di essere fermato, facendo 69 vittime.
Raccolti i bossoli, rimpiazzati i vetri, poche le tracce che restano I segni maggiori sono nelle persone: “Nel tornare ho avuto sentimenti contrastanti: penso al 22 di luglio e alle cose terribili che sono successe quel giorno” spiega Eskil Pedersen, leader dei giovani laburisti. Ma io sono stato qui ogni anno e ogni estate dal 2000. Un sacco del mio tempo come giovane l’ho passato qui sull’isola di Utoya e ho molti bei ricordi”.
Le immagini di Utoya (foto Ap/LaPresse):
















