SAN FRANCISCO – Il nudo aziendale sta diventando una nuova moda? Probabilmente sì ma a differenza di quello che si potrebbe credere, nessuno lo ha ancora sperimentato. Molti vorrebbero evitare l’esperimento di “The Bold Italic”, una piccola agenzia pubblicitaria di San Francisco che aveva pubblicato un esperimento rivoluzionario nato con lo scopo di incrementare l’efficienza in azienda. L’articolo firmato Jessica Saia con foto di Sierra Artman, raccontava di un gruppo di professionisti che avrebbe lavorato completamente nudo per un mese. La notizia era corredata da un ampio servizio fotografico che immortalava i dipendenti, tutti impegnati in riunioni di lavoro o in momenti di relax di pausa creativa. Peccato però che si è poi scoperto che era tutta una bufala creata ad hoc dall’azienda con un articolo pubblicato il 1 aprile e ritirato il giorno dopo.
Che l’articolo fosse stato ritirato, nessuno però sembra essersene accorto. A supporto dell’esperimento era stato rievocato il modello di “naked Friday” realizzato da un presunto psicologo del lavoro: in questo caso, lo psicologo aveva parlato di una modalità che servirebbe ad alleggerire la tensione tra i dipendenti permettendo loro un anticipo della fine settimana. Sono invece noti esperimenti più antichi e semplici, come andare in ufficio senza cravatta una volta a settimana. “The Bold Italic” aveva invece lanciato una nuova tendenza dei professionisti della Silicon Valley impegnati in un luogo in cui si produce innovazione e si progetta il futuro: quella di andarci senza nemmeno le mutande.
Questa iniziativa nata per rompere con lo stress aziendale ha avuto un immediato successo. I media hanno iniziato subito a parlarne e si è creato un concreto interesse da parte di altre aziende che da quel momento hanno cominciato a chiedere informazioni per quell’esperimento così innovativo e così efficace che ha avuto come risultato quello di creare un clima rilassato e produttivo. Spiega il sito francese Slate che all’agenzia di S.Francisco sono infatti arrivate decine di mail di persone entusiaste, desiderose di avere dettagli per poter replicare anche nel loro staff un esperimento organizzativo così riuscito. Anche le foto mostrano persone a loro agio.
Ma l’esperimento è avvenuto oppure no? In realtà tutto questo non è mai successo. Spiega Gianluca Nicoletti su La Stampa
“Solo qualche rimostranza da parte di chi osservava che non era il massimo appoggiare i sederi nudi sulle seggiole senza nemmeno metterci un asciugamano sotto. Il vero dramma che nella foga scatenata dalla novità di un ambiente di lavoro (forse…) più glamour, nessuno aveva fatto caso che l’articolo era stato pubblicato il primo aprile, quanto prontamente smentito il giorno dopo e quindi spubblicato. Era tutto uno scherzo, ma ancora forse qualcuno si illude di poter vedere la circolare in bacheca che impone lo smutandamento aziendale. Spesso la sincera sete d’innovazione può anche essere tenacemente selettiva, soprattutto di fronte al trascurabile particolare di doversi confrontare in realtà anche con qualche gigantesca bufala”.