Continuano ad emergere nuovi casi di abusi sessuali su minori in Germania, ma questa volta negli ambienti protestanti. Uno scrittore tedesco che oggi ha 61 anni ha raccontato al settimanale Der Spiegel le violenze subite quando da bambino viveva in un convitto della Chiesa evangelica sulle rive del lago di Costanza.
Bodo Kirchhoff, questo è il nome dello scrittore, originario di Francoforte, autore del romanzo “Infanta”, aveva solo 12 anni quando subì le “ripetute violenze sessuali”, nel 1960, nella scuola di Gaienhofen, nel Baden-Wuerttemberg (Sud). Kirchhoff ricorda di essere stato costretto più volte a fare sesso orale con un suo insegnante, che oggi definisce “un grande direttore di coro e un dannato pederasta”.
L’uomo, che era anche il suo insegnante di religione, lo portava “nella sua camera sempre con nuovi pretesti” – ricorda lo scrittore in un articolo – e una volta soli lo costringeva “a giocare al dottore, fare porcherie e fare sesso prematuro”. L’insegnante voleva anche essere “soddisfatto oralmente”, prosegue Kirchhoff.
Sabato, il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz) ha pubblicato un articolo di denuncia della scrittrice tedesca Amelie Fried, 51 anni, di abusi sessuali subiti quando era allieva della scuola laica Odenwald (Oso) di Heppenheim, nell’ovest della Germania, un istituto legato all’Unesco. Già nei giorni scorsi, questa scuola – che è stata frequentata anche dal deputato europeo Daniel Cohn-Bendit – si era guadagnata le prime pagine dei giornali tedeschi per presunti casi di violenze sessuali avvenuti negli anni ’70-’80.
La Fried ha raccontato la sua esperienza, ricordando di essere stata costretta da un non meglio identificato “padre di famiglia”, anche a giocare a strip-poker, dove invece dei soldi si “scommettono” i vestiti, fino a spogliarsi completamente.
