CITTA' DEL VATICANO, 3 SET – La Santa Sede, nella risposta al governo irlandese dopo le accuse per gli abusi sessuali nella diocesi di Cloyne, sottolinea ''che in nessun modo essa ha ostacolato o tentato d'interferire in alcuna delle indagini sui casi di abuso sessuale sui minori nella diocesi di Cloyne''.
Inoltre, ''in nessun momento, la Santa Sede ha cercato d'interferire nel diritto irlandese o di intralciare le Autorita' civili nell'esercizio delle loro funzioni''.
Viene respinta anche l'accusa che il Vaticano abbia ostacolato ''gli sforzi della Chiesa irlandese nel trattare gli abusi sessuali sui minori commessi dal clero''.
– La Santa Sede, di legge nella sintesi diffusa oggi dalla sala stampa vaticana, ''comprende e condivide i profondi sentimenti di rabbia e frustrazione manifestati pubblicamente a fronte di cio' che e' emerso con il Cloyne Report, e che ha trovato espressione nel discorso dell'On. Enda Kenny, Primo Ministro, tenuto alla Camera dei Deputati il 20 luglio 2011''. Tuttavia ''la Santa Sede nutre significative riserve su alcuni aspetti del discorso. In particolare, e' infondata l'accusa che la Sede Apostolica abbia tentato 'di ostacolare un'Inchiesta in una Repubblica sovrana e democratica, appena tre anni fa, non trent'anni fa'''. Del resto, ''un portavoce governativo, quando e' stato interrogato in merito, ha chiarito che l'On. Kenny non si riferiva ad alcun episodio specifico''. Secondo la Santa Sede, inoltre, ''le accuse di ingerenza da parte della Santa Sede sono smentite dai molti rapporti che pure vengono utilizzati per criticarla''. Quei rapporti, ''non forniscono prove che la Santa Sede abbia interferito negli affari interni dello Stato Irlandese o, addirittura, sia stata implicata nell'ordinaria gestione delle diocesi irlandesi o delle congregazioni religiose circa i problemi degli abusi sessuali''. Piuttosto, secondo gli estensori della risposta, ''cio' che colpisce di questi rapporti e delle numerose informazioni sulle quali sono basati e' la mancanza di documentazione a supporto di tali accuse''.
Per quanto riguarda poi le osservazioni che nel 1997 la Congregazione per il Clero, tramite l'allora nunzio mons. Luciano Storero, aveva fatto al Documento Quadro sulla pedofilia adottato dalla Conferenza episcopale irlandese, ''in nessun modo si intendeva squalificare i seri sforzi intrapresi dai Vescovi irlandesi per affrontare il flagello dell'abuso sessuale sui minori''.
Inoltre la Santa Sede ''in nessun momento, si e' espressa sulla misure di protezione dell'infanzia adottate dallo Stato irlandese, e tanto meno ha mai cercato di ostacolarle''.
