Reggio Calabria, la casa del Procuratore Di Landro dopo l’esplosione

Un ordigno è  stato fatto esplodere davanti al portone dell’abitazione del procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro. L’esplosione, avvenuta nella nottata tra il 25 e il 26 agosto,  ha mandato in frantumi i vetri delle finestre della casa del magistrato, che abita in un condominio, e di altre abitazioni vicine.

Al momento della deflagrazione Di Landro si trovava in casa insieme alla moglie. Nessuno è rimasto ferito.

L’esplosione ha provocato danni gravi anche al portone dell’edificio in cui abita Di Landro. Il palazzo, invece, non ha subito danni strutturali.

L’attentato segue quello del 3 gennaio scorso contro la sede della Procura generale reggina. In quell’occasione due persone, giunte sul posto a bordo di una moto, fecero esplodere davanti al portone dell’ufficio un ordigno di medio potenziale.

Successivamente ci sono state una serie di intimidazioni ai danni di magistrati di Reggio Calabria nell’ambito di una strategia messa in atto dalla criminalità, secondo l’interpretazione che ne è stata data a livello investigativo e giudiziario, per delegittimarne l’operato. Buste con proiettili e minacce di morte sono state inviate, tra l’altro, al Procuratore della Repubblica, Giuseppe Pignatone, ed ai pm della Procura reggina Vincenzo Lombardo e Antonio De Bernardo.

Ecco le immagini della sua abitazione:

Bomba davanti a casa del Procuratore di Reggio Calabria Salvatore Di Landro
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Lorenzo Briotti