La “Rusalka” è troppo sexy e volgare: fischi alla Royal House di Londra

LONDRA – Il pubblico della Royal Opera House di Londra ha contestato l’ambientazione di “Rusalka”, opera di Antonin Dvorak, nella lettura che è stata fatta da Jossi Weiler e Sergio Morabito. I critici, hanno apprezzato l’interpretazione musicale, ed hanno assegnato invece allo spettacolo un giudizio negativo.

Il Daily Telegraph, il Times e il Guardian sono stati unanimi ed hanno definito la messinscena “volgare”. Donne che si aggirano sul palcoscenico seminude, sangue, sesso. “Non c’ è niente di radicale – ha spiegato il critico del Guardian – è come se i registi avessero deciso di scioccare a tutti i costi”. Per Kasper Holten, direttore del settore lirica, “Rusalka è una favola, e come tutte le favole parla non solo delle cose belle della vita, ma anche di demoni, incubi. Al centro – ha detto – c’ è una tragedia e spero che il pubblico avrà occasione di versare una lacrima o due verso la fine”.

“Sono rimasta così delusa che all’ intervallo me ne sono andata – ha raccontato Jane Tinkler, ricercatrice della London School of Economics -. Con gli occhi chiusi è uno spettacolo divino, ma i costumi e la scenografia sembrano presi da una brutta soap”. La Tinkler non è l’unica ad aver espresso un giudizio negativo. Christine Hodgon, un’ altra appassionata di lirica ha spiegato: “E’ la prima volta che vengo a una produzione moderna, ma fischi così non li avevo mai sentiti. C’ è un momento in cui il principe si toglie l’ abito del matrimonio e si mette una maglietta qualunque. È come se fossero andati a recuperare i costumi in un negozio di beneficienza”.

La storia di Rusalka è tratta dalla favola di Hans Christian Andersen, riadattata anche da Disney per il film Ariel. Uno spirito dell’ acqua si innamora di un principe e diventa umana grazie all’ intervento di uno stregone. Paga la trasformazione con la sua voce, ma non ne ricaverà il risultato desiderato. Questa versione di “Rusalka”, aveva debuttato el 2008 al festival di Salisburgo. Anche in quell’occasione, l’opera era stata contestata.

Published by
Lorenzo Briotti