ROMA – Dopo essersi spogliata contro le banche, Sara Tommasi, si mette in mutande davanti a un bancomat. E’ successo domenica 27 novembre a Roma, a margine dell’incontro organizzato da Alfonso Maria Marra e Domenico Scilipoti.
L’evento si è tenuto al Teatro Quirino di Roma. Mentre Sara Tommasi ha detto che si candiderebbe per un partito formato da Scilipoti e Marra, quest’ultimo ha raccontato i loro obiettivi: i tre hanno poi lanciato un referendum contro le banche. E come dimostrazione del suo “credo”, la Tommasi è rimasta in slip e autoreggenti davanti a un bancomat.
Sul Fatto Quotidiano, Malcom Pagani ha spiegato chi è Alfonso Maria Marra: “L’imprenditore del suo stesso verbo che assolda ragazze poco vestite (o travestite da Bin Laden) a ritmo fordista per veicolare i contenuti del suo credo (Ieri Arcuri e Ruby, oggi Sara Tommasi). Le paga bene. Dai 50 ai 120mila euro. Forte, dicono, dei suoi 43mila clienti”.
Poi ecco la dedica alla Tommasi: “Per lui la bocconiana Tommasi si è denudata in video e oggi con generosa minigonna, autoreggenti proibite ai coronarici, gentilezza e malinconica assenza, gli siede a fianco. Sbadiglia dopo 8 minuti. Esce per aggredire il buffet: “Mi è venuta fame”, mostra senza imbarazzo il culo a fotografi, turisti e bigotti di passaggio: “Porci, non vi vergognate?” e se le chiedi solo “perché?”, bellissima, ti guarda come se non capissi: “Prima di tutto credo nelle tesi di Marra. Poi non me ne frega niente di mostrarmi e mi diverto. Mi basta essere retribuita”. Farebbe altro per soldi? “Qualsiasi cosa. Lei sa quanto guadagna un consigliere comunale?”.