Contraccettivi, questi sconosciuti. Almeno per gli italiani che, secondo uno studio della Società italiana di ostetricia e ginecologia, sono molto meno documentati degli altri cittadini europei sulla questione.
Per oltre 300.000 teen ager italiani, infatti, la principale se non unica fonte di informazione sulla sessualità è la tv che è ritenuta infatti il punto di riferimento da ben il 10%, la stessa percentuale di chi si rivolge a insegnanti, fratelli o sorelle.
Da qui l’allarme della Società italiana di ginecologia e ostetricia, che per ovviare al problema vuole offrire corsi di formazione a vip e presentatori tv per far sì che comunichino tutto ciò che riguarda l’educazione sessuale ai giovani in modo corretto. “Nelle scuole l’educazione sessuale – spiega Giorgio Vittori, presidente della Sigo – non sempre viene insegnata, anche se il 64% degli studenti la chiede e il 44% vorrebbe più dialogo su questi temi a casa. In mancanza di punti di riferimento gli adolescenti si rivolgono ad internet, radio e tv. Per questo riteniamo indispensabile collaborare e formare i presentatori della tv, che tanta influenza hanno sui più giovani”.
La Sigo ha quindi predisposto un decalogo, da inviare a tutti i direttori di rete di Rai, Mediaset, La7 e Sky, con 10 regole per parlare di sesso, contraccezione e prevenzione ai giovani in modo corretto. Sono inoltre disponibili a organizzare dei corsi per formare vip e presentatori.
Nonostante si fregino del titolo di latin lover, insomma, gli italiani e in particolare i giovani, sono i più ignoranti in Europa per quanto riguarda la contraccezione. Ben il 27% degli under 19 non utilizza alcun anticoncenzionale, percentuale che sale al 35% tra le ragazze. Quello che cresce invece è l’uso della pillola del giorno dopo, cioè la contraccezione d’emergenza, che in un anno ha visto salire di 50mila unità il numero di confezioni vendute, arrivate a 370mila.
“C’è grande confusione e disinformazione su questi temi tra le adolescenti – spiega Giorgio Vittori, presidente della Sigo – che sanno molto poco su contraccezione, e in particolare quella d’emergenza, Ru486, prevenzione. E questa cattiva informazione si riflette anche sul fatto che cresce il numero di nascite nelle teenager sia italiane che straniere residenti nel nostro Paese. Ogni anno sono 10mila circa”.