Per lei il figlio andava a lezioni di sesso e non a semplici ripetizioni. Ora nel processo a carico dell’educatrice, arrestata nel luglio scorso, perchè accusata di aver intrattenuto rapporti sessuali durante le ore di ripetizioni con un ragazzino di 13 anni, la madre dell’ adolescente ha chiesto la citazione a giudizio come responsabile civile del Comune di Milano e della cooperativa per la quale lavorava la giovane.
L’educatrice, accusata di violenza sessuale su minore, era finita in carcere lo scorso 21 luglio, dopo essere stata sorpresa in atteggiamenti intimi col minore nella sua casa. Era stata la stessa madre dell’adolescente, afflitto da problemi di adattamento, a insospettirsi della donna dopo aver trovato nel telefonino del figlio sms che inequivocabilmente lasciavano intendere una relazione tra i due. In seguito alla denuncia della madre era scattato il blitz dei carabinieri.
Nel processo con rito abbreviato davanti al gup di Milano Franco Cantù Rajnoldi, la mamma ha chiesto la citazione del Comune di Milano e della cooperativa che gestiva il servizio di assistenza per minori con disagio psichico per conto dell’ amministrazione comunale.