ROMA – Cento milioni di rapporti sessuali al giorno, 65mila al minuto, mille al secondo: è l’attività sessuale (umana) mondiale: la fotografia di uomini e donne a letto arriva dall’Organizzazione mondiale della sanità e da “Sex mundi, l’avventura del sesso”, un documentario che indaga l’eros a seconda delle culture e delle latitudini.
Sex mundi è una sorta “enciclopedia erotica audiovisiva per adulti”, come ha spiegato a Repubblica il regista dell’opera Roberto Blatt. Un viaggio nei letti del mondo in quindici puntate, che raccontano somiglianze e differenze dell’approccio al sesso.
Dal documentario vengono fuori alcuni ritratti interessanti: i giapponesi, per esempio, sono contrari alla sodomia, che piace, invece, ai brasiliani. Californiani e nordeuropei apprezzano vibratori e sex-toys, e per questi giochini i californiani sono disposti a spendere fino a quattromila euro.
Sempre dagli Stati Uniti arriva una nuova tendenza in campo sessuale: si chiama furries, e consiste nel travestirsi da animali con tanto di relativi artigli o altri dettagli zoomorfi finalizzati al raggiungimento dell’eccitazione.
In Israele e Marocco spopolano divieti e tabù, in Cina le figlie vengono esposte come merce in alcune piazze dove i padri degli scapoli vanno a cercarsi la nuora. In Spagna il sesso libero ha la sua festa, Las fiestas Goa, che celebra i rapporti facili.