Ma cosa è successo nelle notti calde fra l’11 e il 18 agosto? E’ battaglia legale in Svezia tra gli avvocati inglesi e la procura svedese. Claes Borgström, il legale di Anna e Sofia, parla di due aggressioni: prima da Assange fisicamente e poi in rete dalla campagna per screditarle.
Al Guardian confessa: «E’ facile spiegare la decisione di presentare insieme la denuncia: una di loro (Sofia Wilén, ndr) ha conosciuto Assange a un evento. Dopo essere stata molestata, voleva contattarlo e chiedergli di eseguire un test per le malattie sessualmente trasmesse. Si è rivolta all’altra donna, che aveva organizzato il seminario. Quando si sono parlate, hanno capito di essere state vittime di un episodio molto simile e così sono andate alla polizia».
Secondo la legge svedese sullo stupro, Assange rischia fino a 4 anni di carcere per avere costretto una delle due a un rapporto senza condom, il 14 agosto. Il 18 agosto invece la stessa ragazza parla «abusi deliberati». Il 17 agosto invece l’altra ricostruisce che Assange si è avvicinato mentre lei dormiva e l’ha obbligata a un rapporto senza profilattico.
Per tutto questo la Svezia vuole l’estradizione mentre il procuratore potrebbe proprio non avviare il processo.