ROMA, 1 GIU – No alla ''pubblicità del mercato del sesso'' su giornali e web. L'Osservatore Romano, nell'edizione del 2 giugno, dà notizia dell'adesione della Conferenza episcopale spagnola alla campagna in questo senso del quotidiano 'La Razon', in vista della celebrazione, il 5 giugno, della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. La posizione è stata presa dai vescovi iberici attraverso la commissione per i media. ''La Chiesa spagnola – scrive il giornale vaticano – fa un ulteriore passo avanti e condanna in modo esplicito'' non solo la ''pubblicità sessuale'' sui giornali, ma anche quella su Internet. ''La rete – si legge nel messaggio dei vescovi spagnoli – non puo' essere un terreno estraneo a una considerazione etica e morale della comunicazione umana. Non puo' essere aliena dalle piu' elementari norme di corretto comportamento nelle relazioni personali e sociali, basate sulla dignita' della persona e sulla ricerca del bene comune''. Per la Chiesa spagnola, ''la pubblicità sessuale sui mezzi di comunicazione non solo attenta alla dignità della persona, soprattutto della donna, ma danneggia quanti la promuovono o la permettono, basandosi su una cattiva interpretazione della liberta' di espressione e di mercato. Non si deve comunicare e neppure vendere o comprare tutto ciò che si può'', aggiungono i vescovi spagnoli.