Spartacus sbarca in Europa: sesso e violenza nell’Antica Roma

L’hanno definita «la serie più esplicita e violenta» di tutti i tempi. E, in effetti, già il titolo non prometteva nulla di diverso: “Spartacus: Blood and Sand” (“Spartaco, sangue e sabbia”), dopo il debutto sul network via cavo americano Starz, si appresta a sbarcare in Gran Bretagna, il prossimo 25 maggio, sul canale Bravo. E a portare con sé la scia di polemiche che negli States l’ha accompagnato fin dalla prima puntata.

Se, secondo il Boston Herald, la serie è «feticista riguardo la violenza addirittura più di quanto non lo sia nei confronti di sesso e nudità, e cioè molto», per il Washington Post il telefilm è semplicemente «la cosa più sudicia, rivoltante e sanguinaria che si possa sperare di trovare in tv». Tanto che il gruppo di pressione conservatore fondato da Mary Whitehouse, Mediawatch UK, avrebbe già espresso la propria profonda preoccupazione.

Leggendo il colloquio tra la giornalista del Guardian Kira Cochrane e l’attore John Hannah, uno dei protagonisti, del resto non gli si può dare tutti i torti. Ambientato a Roma nel 73 d. C. – in un mondo in cui le donne sono ridicolmente nubili e gli uomini ridicolmente muscolosi – lo show è così splatter da sembrare «l’incrocio tra un videogame e un cartone animato, sporcato da lunghe scene di sesso e di nudo frontale integrale».

Al centro della serie c’è un Hannah molto meno “british” di come appariva in “Quattro matrimoni e un funerale” o “Sliding Doors”. È lui a interpretare il padrone dello schiavo-gladiatore Spartacus, Lentulus Batiatus: un ruolo che, nel 1960, valse l’Oscar a Peter Ustinov, ma che questa volta difficilmente porterà la stessa gloria a Hannah. Basti pensare che una delle battute più caratterizzanti del personaggio dovrebbe essere: «Quell’uomo ha le dita infilate in tutti i buchi giusti. Basta che le muova e tutti cagano oro». Pura poesia. O, per dirla con Kira Cochrane: «Lo show ha molte qualità, ma la delicatezza non è certo la principale».

La cosa non sembra preoccupare il gioviale egittologo de “La mummia”, che descrive il proprio personaggio come un «subdolo, bugiardo, traditore e ambizioso figlio di …». Un ritratto senza troppe tinte pastello, insomma, che insieme ai seni al vento e ai continui sbudellamenti ha fatto la fortuna della serie negli Usa. Basti pensare che una delle scene clou del secondo episodio vede il nostro Lentulus «preparato, oralmente, da una schiava» ad avere un rapporto sessuale con la moglie, interpretata da Lucy Lawless, aka Xena la principessa guerriera.

«Non la preoccupa che la gente lo consideri un soft porno?» chiede, a un certo punto la giornalista. «Non penso sia nulla del genere – risponde l’attore – Ci sono sesso e nudità perché la serie è ambientata in un mondo corrotto e immorale. Quando qualcuno vuole qualcosa la ottiene uccidendo o fottendo la gente. In senso metaforico e (soprattutto) letterale».

Paradossalmente, quel che impensierisce Hannah è il linguaggio troppo esplicito: «A volte ho cercato di censurarlo perché tu puoi uccidere e decapitare tutta la gente che vuoi, puoi ridurre a kebab gli schiavi che credi, ma il linguaggio resta un’area pericolosa… non trova?»

Nonostante ciò, l’attore scozzese non sembra preoccupato per gli spettatori più giovani: «La serie va in onda via cavo dopo le 10 di sera e ci vuole una password per vederla. Sta ai genitori tenere i figli lontani dai contenuti inappropriati». Proprio per questo Hannah ritiene assurdo che «ci voglia un permesso per avere dei cani, ma non per avere dei figli. Bisognerebbe fare un test prima di poter diventare genitori (lui lo è di due bambine di sei anni ndr)».

Effettivamente, riflette Cochrane, lo show susciterà molte lamentele in Gran Bretagna, ma difficilmente qualcuno si arrabbierà sul serio. «Sì, è di una violenza assurda e incredibilmente pieno di sesso. È pieno di donne nude – cosa che potrebbe sembrare sessista – ma anche di uomini altrettanto discinti. Dunque, è offensivo nel rispetto delle pari opportunità e per questo scandalizzarsene sarà un lavoro faticosissimo, come lo sarebbe arrabbiarsi tutte le settimane per South Park».

Al pari dell’irriverente cartone animato creato da Matt Stone e Trey Parker, “Spartacus” ha ottenuto negli Stati Uniti un successo strepitoso. Forse perché, come conclude Hannah, «tutta la gente ipocrita che dice “Oh, è così violento” oppure “Oh, è così sexy” finisce per restare comunque incollata allo schermo, o mi sbaglio?».

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luiss_sgrattoggi