FIRENZE – Il figlio del disegnatore Sergio Staino, Michele, è stato assolto dal tribunale di Firenze dall’accusa di violenza sessuale. Il processo è nato dagli sviluppi di una denuncia presentate dalla ex moglie di Michele Staino, dopo che lui aveva fatto richiesta di separazione. La donna accusava l’ex di violenza prolungata, stupro e corruzione di minore, quest’ultima riferita alla figlia della coppia.
In una lettera inviata a gennaio agli organi di informazione, dopo la pubblicazione della notizia su un quotidiano, Sergio Staino, il padre di Bobo e vignettista de L’Unità, definì la vicenda una “tragedia che si protrae”, una “vicissitudine inimmaginabile, sulla quale abbiamo tenuto il silenzio, nonostante ne fossimo le vittime”.
Solo i nostri amici fisicamente più vicini, che ne sono stati anche testimoni nel corso degli anni, erano a conoscenza di questa vicissitudine inimmaginabile, sulla quale abbiamo tenuto il silenzio, nonostante ne fossimo le vittime, perché la persona da proteggere al di sopra di ogni interesse era ed è la figlia. (dalla lettera di Sergio Staino)
La lettera seguì la pubblicazione di un articolo su Libero (“Lo stupro di Bobo. Vignettista dell’Unità a processo per stupro”). In un articolo successivo, prima che il giudice certificasse l’insussistenza delle accuse, si prospettavano violenze gravi e una situazione familiare dolorosa e devastante.
Il figlio dell’autore di Bobo è alla sbarra con l’accusa di aver «violentato» la sua ex compagna, sull’isola di Procida nell’estate nel 2008, dopo averla «presa a pugni e per la gola». Da quel fatto, nel maggio del 2009, è nata una bambina. Staino è anche accusato di essersi «masturbato (..) in presenza della figlia» davanti a siti porno e di averla in più circostanze lasciata chiusa sola in macchina. Negli anni, la coppia, che dal 2013 ha avviato la separazione, ha più volte tentato un percorso clinico per affrontare le problematiche di violenze e maltrattamenti.
Al termine di varie terapie, a Michele Staino venne diagnosticato un disturbo dissociativo curato con alcuni farmaci. Secondo la madre della bambina, che si è costituita parte civile, difesa dall’avvocato Francesco Ceccherini, Staino «faceva orge» e il loro rapporto è sempre stato segnato da una «tendenza alla masturbazione» con «l’esigenza di farlo continuamente» passando «varie ore del giorno» su siti porno. (Libero Quotidiano)