
Stoya, dal porno alla fantascienza: "Se mi provocano divento..."

ROMA – La (ex) pornostarย Stoya, pseudonimo di Jessica Stoyadinovich, per la prima abbandonerร gli studi a luci rosse per girare un film di fantascienza. Intervistata daย Beatrice Fiorentino del Manifesto, la pornostar si racconta:ย
“Direi che la mia รจ una personalitร ferina e felina. Se mi si provoca tiro fuori le unghie. Ma ovviamente, di base, sono una persona pacifica e molto curiosa. Sono iscritta al partito democratico, ma lโideologia in cui amo riconoscermi รจ un misto di conservatorismo e di anarchia progressista. Faccio attivismo a modo mio. Mi occupo di politica, combatto, quando attorno a me vedo ingiustizie, se gente della mia comunitร รจ in pericolo per colpa di decisioni sbagliate calate dallโalto. Ma sono e resto una”.
Stoya spesso scriveย per “The New York Times”, “The Guardian” e “Vice”: “Cosa mi ha convinto a girare un film non porno?ย La prima proposta interessante che ho ricevuto mi รจ arrivata qualche anno fa da Maja Milos per il suo film Clip (Tiger Award nel 2012 allโInternational Film Festival di Rotterdam, ndr). Ma ero impegnata in altre cose e alcuni vincoli contrattuali mi hanno impedito di prendervi parte. Cose tipiche del sistema capitalistico americano. Ma quando Lazar, attraverso un amico fotografo comune, mi ha proposto il ruolo di Nimani non ho esitato. Solo a sentire parlare di fantascienza serba mi sono sentita catturata”.
E cosa significa, oggi, essere sex worker e pornografa in America? “Ci troviamo in una fase cruciale dalla quale speriamo di uscire con maggiore consapevolezza per comprendere ciรฒ che siamo al di lร del nostro lavoro. Speriamo in un mondo migliore, ma al tempo stesso temiamo che il prossimo bersaglio, dopo musulmani o transgender, potremmo essere noi”.
