
BRUXELLES – Una bambina filippina di dieci anni battezzata col nome di Sweetie e lanciata sui forum in pasto agli orchi della Rete. Non di una bambina vera si tratta, ma di un profilo virtuale studiato a tavolino dai funzionari di Terre des Hommes, ong olandese focalizzata sulla difesa dei diritti dei bambini nei paesi in via di sviluppo. La finta baby-porno è riuscita a catturare mille orchi veri, nel giro di poche settimane.
Oltre 20mila pedofili di tutto il mondo hanno contattato a scopi sessuali il profilo virtuale della bambina. A decine di migliaia si sono detti pronti a pagare perché la ragazzina si lasciasse andare a atti sessuali davanti alla webcam. Il direttore della sezione olandese della Ong, Albert Jaap van Santbrink, ha annunciato che la baby-esca virtuale è riuscita ad attirare e identificare “facilmente” oltre mille predatori dislocati in 65 diversi paese. Tutti sono stati denunciati all’Interpol.
Ma nonostante il “turismo sessuale” minorile tramite webcam sia proibito dalle leggi della maggior parte dei Paesi, solo 6 pedofili online sono stati finora messi in prigione per questo crimine. “Non è un problema di mancanza di leggi”, spiega Hans Guyt, responsabile della campagna di Terre des Hommes Olanda.
“Le Nazioni Unite hanno stilato delle norme che rendono illegale questo tipo di violenza sui bambini quasi in ogni parte del mondo. Ma il problema maggiore è che la polizia non intraprende azioni finché le vittime non sporgono denuncia. Com’è ovvio, i bambini non riescono quasi mai a denunciare questo tipo di crimini, perché di solito provengono da famiglie molto povere e vengono costretti dagli adulti a prostituirsi online. A volte dovrebbero testimoniare contro la loro stessa famiglia, cosa quasi impossibile”.
