I tassisti musulmani bloccano New York per andare in moschea

NEW YORK – Nell’Upper West Side di New York, uno dei quartieri più esclusivi della Grande Mela, ogni venerdì si forma una lunghissima colonna di taxi vuoti, parcheggiati in doppia e, talvolta, in terza fila.

Il problema che creano le auto gialle ferme in fila si ripercuote su tutto il traffico dell’isola di Manhattan: a lasciare li i gialli veicoli sono i taxisti musulmani. Per loro, come per tutti gli altri musulmani, la preghiera è d’obbligo, un obbligo morale al quale è difficile sottrarsi. Per questa ragione, gli autisti di auto gialle abbandonano il loro taxi e si recano alla vicina  moschea.

La situazione diventa sempre peggiore e, stando ad alcuni cittadini del vicinato, pericolosa. La moschea si trova infatti nel cuore di New York e venerdì scorso, a quanto raccontano, in fila c’erano ben 311 taxi.

Fino ad ora, le autorità non sono mai intervenute perché non ci sono mai stati grandi problemi: ora però una soluzione urge. A chiederlo sono anche alcuni residenti in rivolta spaventati anche dal fatto che venerdì dopo venerdì, si rischia di assistere sempre allo stesso scenario che dura ben 45 minuti.

La fila di taxi
La coda di taxi vista dall'alto (Google Earth)
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Lorenzo Briotti