ROMA – “Please where are all the taxis?”: difficile rispondere alla turista appena sbarcata a Fiumicino. Dovremmo parlarle di liberalizzazioni, turni flessibili, licenze, concorrenza, ma saremmo evasivi. Come si dice “picchetto selvaggio” in inglese? Perché è questo che sta avvenendo con la categoria dei tassisti che non vuole la sia pur minima riforma del settore, annunciata dal governo Monti. Del resto che la situazione stia sfuggendo di mano lo riconosce anche uno dei leader storici della lobby (ma non chiamatela così che si arrabbiano ancora di più). Loreno Bittarelli, che all’epoca delle lenzuolate di Bersani, marciava alla testa dei tassisti che paralizzarono la città, adesso invita i colleghi ad evitare il blocco di Roma, ci sono altre strade. Ma come, solo tre giorni fa parlava come Ispanicus il Gladiatore, solo perché Monti non li aveva convocati: “Si scatenerà l’inferno” era la “velata” minaccia.
Vediamoli questi picchetti infernali della non lobby. A Napoli 500 auto bianche hanno invaso Piazza del Plebiscito: sono lì dall’11 gennaio e minacciano di rimanerci almeno due settimane, se non a oltranza. Pare che i napoletani siano l’avanguardia della protesta, un po’ come succede tra gli ultras allo stadio, sono i più facinorosi. Lo dice il Corriere della Sera, che ne ha individuati otto saliti a Roma per fomentare, incoraggiare, resistere. E proprio a Roma non sono soltanto anziani, disabili e tutti i passeggeri i transito quelli messi peggio. Qualche “crumiro” se l’è vista brutta. Mani addosso, carezze intimidatorie allo sprovveduto o solo inconsapevole che si giustificava sommessamente “no, per carità , io passavo di qua non sapevo del blocco”.
Sempre a Fiumicino c’è anche qualche coraggioso, naturalmente una donna, 3570 Gold. “Lo sciopero è il 23, io oggi lavoro” grida senza farsi intimidire. Battibecco, capannello, qualche insulto ma alla fine una signora riesce a salire, con i “controllori” del presidio che le aprono ironicamente la portiera: “Si accomodi, può fumare a bordo”. Alla stazione Termini stesse scene, con la clientela appiedata che alla fine impreca imbufalita. “A Barcellona ho fatto il giro della città a 5 euro” sbotta qualcuno. “E’ interruzione di pubblico servizio” dice qualcun altro. E ha ragione, tanto è vero che la commissione di garanzia sugli scioperi sta valutando proprio in queste ore l’ipotesi di scrivere al ministero dell’Interno, ai prefetti e ai sindacati per vedere se ci sono gli estremi per arrivare ad un’ordinanza di precettazione.
Intanto le prove generali della “madre” di tutti gli scioperi del 23 continuano. Stamattina a Palazzo Chigi l’unico impedimento è rappresentato dalla presenza delle transenne. Per il resto fischi, calci a un taxi e qualche adesivo staccato con la forza. Un gruppo di tassisti, che da questa mattina è di stanza a piazza Colonna a Roma, ha accolto in questo modo il passaggio di un loro collega in servizio. I manifestanti hanno invaso per qualche minuto via del Corso, bloccando il traffico, per insultare il loro collega che lavorava; altri fischi sono partiti al passaggio di altre auto bianche in servizio, accompagnati da urla che intimavano: “Vergogna!”. Il blocco, in origine, avrebbe dovuto riguardare solo i fuori servizio, ma anche quelli di turno si sono lasciati coinvolgere. Risultato, la possibilità di trovare un taxi disponibile nella Capitale non va nemmeno presa in considerazione.
“Siamo spiacenti, ma a seguito di un’assemblea spontanea dei tassisti non siamo in grado di assicurare il servizio”: così recita da stamane la voce registrata del servizio 3570. Un caos. Ma qualche buona notizia spunta sempre ed è giusto segnalarla. Riporta l’Ansa. Corsa gratis in taxi per una cittadina di Napoli. ”Sono cardiopatica, prendo usualmente i taxi e oggi non pago”. Virginia Baldi, 70 anni, sale in auto e ringrazia i tassisti partenopei, in agitazione contro la liberalizzazione del settore voluta dal governo. ”Abito poco distante da piazza del Plebiscito – racconta – e ho una visita medica dall’angiologo. Questo tassista mi accompagna. Li ho trovati disponibili, gentili, non hanno voluto nemmeno un caffe’ per essere ringraziati – conclude – Loro hanno diritto a vivere in maniera dignitosa, non e’ con la liberalizzazione che li si aiuta”. I tassisti fanno intanto sapere che andranno avanti a oltranza con l’occupazione di piazza del Plebiscito, cominciata l’altro ieri sera.
(Foto LaPresse)