NEW DELHI – Il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha incontrato a New Delhi, il suo omologo indiano Somanahalli Mallaiah Krishna. Al centro dei colloqui la situazione dei due militari italiani da giorni rinchiusi in una guest house della polizia di Kochi, nel Kerala, con l’accusa di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati.
Il ministro degli Esteri Giulio Terzi nel pomeriggio ha incontrato nella guest house di Kochi, nel Kerala, i due militari italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiandoli per pirati.
“Il mio proposito fondamentale è quello di vedere i nostri due militari a Kochi: partirò subito dopo gli incontri con i ministri qui a Delhi e sono assolutamente intenzionato a trattare a fondo questa vicenda con le autorità indiane”, aveva detto Terzi, in India prima di incontrare i due marò. “Porterò ai due militari italiani il saluto e la rassicurazione del capo dello Stato Giorgio Napolitano e del premier Mario Monti”.
“Intendo tranquillizzare le famiglie dei due marò e far capire loro quanto il popolo italiano stia seguendo con apprensione la conclusione di questa vicenda”, ha aggiunto il ministro, auspicando che la soluzione sia rapida, ma senza “farci illusioni sulle che difficoltà ci sono”.
“Il senso della mia presenza qui è proseguire il lavoro cominciato dal sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura e di tutto il personale dei ministeri” coinvolto nella vicenda dei due marò.
“Un invito ricevuto da tempo – ha proseguito Terzi – quello del ministro degli Esteri Krishna. La visita è mirata a rafforzare il partenariato strategico con l’India sul piano della cooperazione, della consultazione politica, ma anche sul piano di un rapporto economico che si sta sviluppando tantissimo. Basti ricordare che il numero dei visti d’affari e per i visitatori di lavoro è raddoppiato da quando e’arrivato l’ambasciatore San Felice”.
Terzi, che qui a Delhi è accompagnato da una folta delegazione di imprenditori italiani, tra cui Fincantieri e Todini costruzioni, ed ha incontrato anche il ministro dell’Industria e del Commercio Anand Sharma. “La giurisdizione della vicenda dei due marò è italiana: Il fatto è avvenuto in acque internazionali”, ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi.
“Il governo indiano invece – ha spiegato Terzi a New Delhi – ritiene che prevalga la giurisdizione di questo Paese. Spero che nella prosecuzione delle indagini si confermera’ lo spirito collaborativo e positivo che è emerso sinora, con nostri esperti ros ammessi alla prova balistica che si doveva concludere oggi ma che e’ slittata”.
”Come popoli che vivono sul mare, sia gli indiani che gli italiani sono fortemente colpiti dalla perdita dei due pescatori che quel giorno, come tutti i giorni, sono usciti in mare a fare il loro lavoro per sostenere le loro famiglie”, ha scritto Terzi in un editoriale per The Hindu.
”Centinaia di marinai indiani, insieme ai miei concittadini, fanno lo stesso ogni giorno sulle navi italiane in giro per il mondo – continua – . Diciannove di loro sono a bordo sulla ‘Enrica Lexie’. Marinai indiani e italiani sono stati tenuti ostaggio insieme in Somalia per mesi. La liberazione dell’equipaggio della ‘Savina Caylyn’ e’ arrivato dopo mesi di incessanti sforzi da parte del governo italiani”.
Terzi è arrivato stamane a New Delhi nell’ambito di una missione che era già programmata dalla Farnesina, ma che ora avrà come punto centrale in agenda la vicenda che ha coinvolto i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone detenuti in Kerala.
(Foto LaPresse)









