Thiene ha trascorso una notte insonne per preparare l’ultimo saluto al suo Matteo. Migliaia di persone sino a dopo l’una e decine fino all’alba hanno sfilato attorno al feretro di Matteo Miotto, l’alpino di 24 anni ucciso in Afghanistan, nella sala del Consiglio Comunale.
La bara, avvolta nel Tricolore, era circondata dalle corone della Presidenza della Repubblica e delle amministrazioni di Thiene e Zanè, luoghi di nascita e residenza del militare caduto. ”Ho provato a riposare, ma non ce l’ho fatta – ha detto il Sindaco Maria Rita Busetti che ha fra l’altro indetto un giorno di lutto cittadino – e devo ringraziare tutto il personale del Comune che ha passato la notte insieme a me”.
Il Sindaco ha quindi sottolineato che per espressa volontà della famiglia Miotto, la cerimonia dell’addio a Matteo è terminata alla fine della funzione religiosa in Duomo. La successiva orazione al cimitero si è svolta in forma strettamente privata
Le riprese televisive sono state ammesse all’interno della chiesa, ma non al cimitero. L’organizzazione logistica è stata affidata a un centinaio di uomini della Protezione Civile in provincia di Vicenza e circa 40 agenti della Polizia locale.


















