
VENTIMIGLIA (IMPERIA) – “Dicono che nella Riviera dei Fiori tremino in tanti altri ancora, che ci siano diverse agendine sequestrate con molti numeri da decifrare, e poi i tabulati telefonici” scrive Massimo Calandri su Repubblica parlando del caso delle baby prostitute di Ventimiglia.
“(…) Intanto a Genova la procura ha cominciato ad occuparsi di un altro caso, quello di una sedicenne del Ponente cittadino โ una famiglia in gravi difficoltร economiche alle spalle โ che si prostituiva per pagarsi lo smartphone, i jeans firmati e le sere in discoteca. Anche lei contattava su internet i clienti, chiedendo 300 euro a prestazione: ne avrebbe incontrato una mezza dozzina, poi vinta dal tormento si รจ confessata con la compagna di banco ed in suo aiuto รจ intervenuta una insegnante.
Le due ragazzine di Ventimiglia sono tornate a scuola dallโinizio della settimana. Studiano in istituti diversi della provincia di Imperia, nessuno sa di loro. Hanno iniziato un percorso con due psicologhe che assistono anche i genitori. ยซSembrano loro, quelli che oggi hanno piรน bisogno di aiutoยป, dicono gli investigatori. Famiglie semplici, come tante: i padri che lavorano (uno รจ impiegato, lโaltro commerciante), le madri casalinghe. ยซVogliamo capire dove abbiamo sbagliato, come รจ stato possibile non accorgersi di nullaยป, ripetono. Don Julio Alvarez, parroco nella cittadina rivierasca, ha offerto la sua solidarietร e lโappoggio di tutta la comunitร cattolica. ยซNon riesco ad immaginare il dolore che stanno provando queste personeยป, dice, poi invita ad una riflessione: ยซNon possiamo permettere ai nostri figli, soprattutto i piรน giovani, di andare liberamente su internet. Ci sono pericoli, trappole da cui dobbiamo proteggerliยป.
