Vladimir Luxuria testimonial contro le pellicce per gli Animalisti Italiani

ROMA – Vladimir Luxuria è la testimonial della Campagna dell’Associazione “Animalisti Italiani Onlus” per la salvezza degli animali da pelliccia. Lo slogan della Campagna parla chiaro: “il pelo non fa donna- Pelliccia? No, grazie”.

“Sono orgogliosa di essere la testimonial di una grande Associazione come gli ‘Animalisti Italiani Onlus’, per l’amicizia che mi lega a loro e agli animali” – dichiara una entusiasta Vladimir Luxuria – “Non è un caso se 15-20 anni fa al Muccassassina, di cui avevo la direzione artistica, fui la prima a vietare le pellicce nel guardaroba suscitando scandalo e reprimende. Ho voluto prestare la mia immagine prima di partire per la mia lunga esperienza per l’Honduras: gli animali non possono aspettare! Non comprate pellicce: si può essere belle senza indossarle!”.

“Ogni anno – dichiara Walter Caporale, Presidente dell’Associazione ‘Animalisti Italiani Onlus”, – un miliardo di visoni, ermellini, volpi, zibellini, cani, gatti, conigli vengono uccisi per produrre pellicce o inserti e risvolti per giacconi, guanti, cappelli, doposci, cappotti, giacche. Durante la nostra Campagna Pellicce 2010 con Romina Power, abbiamo lanciato una petizione per chiedere un’etichettatura trasparente per la chiara indicazione del materiale di cui sono fatti i risvolti in pelliccia, spesso creduti sintetici perché economici e che invece risultano essere di cane o gatto”.

In Italia spiega Caporale, è molto diffuso l’ingresso illegale di queste pellicce nonostante l’Italia abbia vietato dal 2004 con la Legge n.189, l’importazione e la commercializzazione di pelli e pellicce di cani e gatti. Nel 2007 anche l’Europa, con il Regolamento 1523/07, ha approvato lo stesso divieto per tutti i Paesi appartenenti all’Unione Europea: “Dopo la nostra petizione, pochi mesi fa l’Unione Europea ha fatto un piccolo, ma importante, passo avanti con l’approvazione del Regolamento UE 1007/2011 che ha introdotto l’obbligo, dall’8 maggio 2012 di etichettatura di tutti i capi con pelliccia, piume o pelle, che devono riportare la dicitura ‘Contiene parti non tessili di origine animale’.

Si tratta conclude Walter Caporale di una conquista importante “ma non sufficiente a tutelare oltre 60 milioni di linci, volpi, orsi, lupi, ma anche cani, gatti, cervi, uccelli che vengono catturati, tra atroci sofferenze, attraverso l’utilizzo di trappole, lacci, morsetti, reti elettriche ad alta tensione”.

A seguire le immagini della presentazione della campagna con Vladimir Luxuria (foto LaPresse):

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Lorenzo Briotti