Accordo sulla governance europea: sanzione minima da 0,2% del Pil

STRASBURGO, 15 SET – Consiste in un deposito (inizialmente fruttifero) pari ad almeno lo 0,2% del Pil, la sanzione minima prevista a carico degli stati membri che 'sforano' gli obiettivi di bilancio. E' uno degli aspetti dell'accordo di compromesso raggiunto tra il Consiglio Ue ed il Parlamento europeo sul pacchetto per il rafforzamento della governance europea, accordo che tra l'altro prevede una sostanziale automaticita' delle sanzioni e di fatto diluisce l'accordo di Deuaville raggiunto lo scorso anno tra il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera Angela Merkel.

Secondo quanto riferito all'ANSA da fonti parlamentari a conoscenza del testo dell'accordo, la Commissione europea – una rilevato che uno stato membro non rispetta gli obiettivi – puo' emanare un 'final warning', atto che avvia la procedura per la sanzione. Tale 'warning' deve essere inviato al Consiglio che puo' immediatamente approvarlo con la maggioranza di almeno 9 dei 17 paesi dell'Eurogruppo. Nel caso in cui cio' non accada e' previsto un periodo di 'cooling-off', al termine del quale se non ci sono stati correttivi, la Commissione emana una seconda 'final warning decision' che si considera automaticamente adottata a meno che non venga bloccata dalla maggioranza semplice dei paesi dell'Eurozona. E' specificamente indicato che il paese interessato al provvedimento non ha diritto di voto. La durata del periodo di 'cooling-off' e' uno dei punti ancora da definire: il consiglio chiede che siano tre mesi, il parlamento e la Commissione vorrebbero tempi piu' stretti. Se il Consiglio non blocca il provvedimento (atto pubblico politicamente 'impegnativo'), la Commissione puo' imporre come sanzione appunto il deposito fruttifero pari allo 0,2% del Pil, somma che, nel caso ipotetico dell'Italia, sarebbe ad esempio pari a circa 30 miliardi di euro.

Il deposito sarebbe inizialmente 'fruttifero' e quindi, una volta che lo stato rientrasse nei parametri godrebbe dei relativi interessi, ma e' previsto che – persistendo la violazione – tale deposito prima si trasformi in 'infruttifero', poi vengano progressivamente incamerate quote del deposito stesso.

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Elisa D'Alto