ROMA – Sì alla solidarietà tra paesi europei, ma i Trattati Ue “dicono con grande chiarezza che nessun paese può farsi carico dei debiti degli altri”: è questa la posizione della cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo cui gli Eurobond ”non sono una soluzione per risolvere” la crisi attuale, ma potranno diventare realtà solo in caso di ”integrazione più profonda” in seno all’Europa Unita.
In una intervista rilasciata a sei quotidiani europei, in Italia La Stampa, la Merkel parla anche del futuro dell’Europa, concepita come una Unione Politica più integrata. La cancelliera si dice ”convinta che il Regno Unito intenda rimanere membro dell’Unione Europea. Oltre a La Stampa, i quotidiani cui la Merkel ha rilasciato l’intervista sono Le Monde, El Pais, Suddeutsche Zeitung, The Guardian e Gazeta Wyborcza.
Sì alla solidarietà in caso di crisi, ma i Trattati Ue “dicono con grande chiarezza che nessun paese può farsi carico dei debiti degli altri”, spiega la leader tedesca, sostenendo che “noi aiutiamo i nostri partner con l’aspettativa che loro stessi compiano tutti gli sforzi possibili per migliorare la loro situazione”. La cancelliera rivendica in particolare come un’idea tedesca la promozione dei fondi salva Stati. “Questo è quanto abbiamo fatto con l’EFSF, e questo è quanto facciamo con l’ESM. L’idea di questo meccanismo salva-Stati è venuta proprio dalla Germania, noi siamo disposti a dare prova di solidarietà”, spiega.
Ma uno dei timori di Berlino, aggiunge, è che “con tutti gli aiuti miliardari ed i meccanismi salva Stati, noi in Germania dobbiamo stare attenti che alla fine neppure a noi vengano a mancare le forze, perchè neanche le nostre possibilità sono infinite e questo non servirebbe a nessuno in Europa”. La Merkel è convinta che ”non abbiamo superato ancora la crisi” e che per riuscirci occorra risolvere il problema dell’indebitamento di alcuni paesi tra cui la Grecia, oltre a rilanciare la crescita e il mercato del lavoro.
Sugli Eurobond, la cancelliera spiega che ”non sono una soluzione per risolvere la crisi attuale. Potremo riflettere ad una maggiore responsabilità comune quando avremo raggiunto un livello di integrazione ben più profondo in Europa, e non come strumento per gestire la crisi”.
Secondo la Merkel ”per una integrazione più profonda, occorre per esempio che la Corte di Giustizia dell’Unione europea controlli i bilanci nazionali, e ben altro ancora. Se dovessimo un giorno avere una politica finanziaria e di bilancio armonizzata, altre forme di cooperazione e di responsabilità comuni potrebbero essere trovate”.
Sull’Unione politica, la leader tedesca parla di un lungo processo durante il quale ”trasferiremo sempre più competenze alla Commissione, che poi, per le competenze europee funzionerà, come un governo europeo. In questo quadro rientra un Parlamento forte. La seconda camera è costituita praticamente dal Consiglio con i Capi di Governo. Ed infine abbiamo la Corte di Giustizia europea quale corte suprema. Questo – conclude – potrebbe essere l’assetto futuro dell’Unione dell’Europa, in un prossimo futuro, come ho già detto, e dopo molti passi intermedi”.