Croazia, uccise 300 civili disarmati: condannato il generale Gotovina

BELGRADO – L’ex generale croato, Ante Gotovina è stato condannato a 24 anni di carcere dal Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia. Assolto, invece l’ex generale, Ivan Cermak. Pesantissime le accuse che hanno portato alla condanna di Gotovina: crimini di guerra e crimini contro l’umanità, in particolare per l’azione di pulizia etnica e le uccisioni di civili serbi perpetrata durante e immediatamente dopo l’offensiva della Croazia i secessionisti serbi, nell’agosto del 1995. Un terzo generale sul banco degli imputati, Mladen Markac, è stato condannato a 18 anni di reclusione.

Gotovina (55 anni), Markac (55 anni) e Cermak (61 anni) erano accusati di pulizia etnica, omicidi, distruzioni, saccheggi, trattamento disumano della popolazione civile e comportamento criminale. Secondo l’accusa i tre ex alti ufficiali croati – che si sono sempre dichiarati innocenti – sono responsabili della morte di oltre 300 civili e militari che avevano deposto le armi, oltre che del trasferimento forzato di 90mila serbi della Krajina.

Ante Gotovina, considerato un ‘eroe’ da molti in Croazia, aveva guidato l’offensiva militare denominata ‘Tempesta’ e diretta a riconquistare la Krajina (sud della Croazia), ultima sacca di resistenza dei serbi di Croazia che si opponevano all’indipendenza di Zagabria.

Gotovina era stato arrestato in Spagna nel dicembre 2005 al termine di una latitanza di quattro anni, e la sua cattura aveva provocato manifestazioni di protesta in Croazia. Markac e Cermak si erano consegnati volontariamente al Tpi nel marzo 2004. Il processo a loro carico si era aperto l’11 marzo 2008 per concludersi il primo settembre 2010. L’accusa aveva chiesto la condanna per tutti e tre gli imputati, proponendo 27 anni di carcere per Gotovina, 23 anni per Markac e 17 anni per Cermak.

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Maria Elena Perrero