Europa, che delusione! I tedeschi non sono sovranisti ma nemmeno ciechi. E mentre l’establishment politico italiano è in ginocchio davanti alla burocrazia di Bruxelles. Idiscendenti di Arminio, riferisce Giampaolo Scacchi, conservano la loro indipendenza di giudizio.
Per questo, dopo il disastro della campagna vaccinale UE, la maggior parte dei tedeschi ritiene il sistema politico europeo non funzioni.
Secondo il sondaggio del Consiglio europeo Affari Esteri (ECFR), il 49% dei tedeschi interpellati ha dichiarato di avere meno. O decisamente meno fiducia nei confronti di Bruxelles. Questo soprattutto a causa della strategia sui vaccini.
Il Daily Mail osserva che la Germania, orgogliosa del suo settore industriale, tuttavia è riuscita a vaccinare solo il 46% della popolazione rispetto al 60% della Gran Bretagna.
I tedeschi attribuiscono la responsabilità a Ursula von der Leyen. Un terzo afferma che la pandemia ha messo in luce quanto “l’unificazione europea sia andata troppo oltre”. Il che comporta un aumento di dissensi di 10 punti rispetto al 2020.
Il tabloid britannico commenta duramente che l’Europa non è stata in grado di concedere una rapida approvazione ai vaccini. E in seguito ha attribuito la responsabilità della mancanza di forniture ad AstraZeneca e alla Gran Bretagna (dove è prodotto il vaccino).
Una lite che ha attirato la condanna anche di uno dei ferventi sostenitori UE come Jean Claude Juncker.
Il disincanto tedesco è stato evidente a febbraio quando Bild, il quotidiano più diffuso del paese, in prima pagina ha pubblicato il titolo. “Cari inglesi, vi invidiamo!”
Gran Bretagna c’è stato quasi il doppio del numero di decessi pro capite rispetto alla Germania. Ma Londra, non avendo vincoli con l’UE è stata in grado portare avanti degli accordi sui vaccini per conto proprio. Spendendo molto e con velocità.
In una nota, l’ECFR ha affermato:”Le scarse performances dell’UE riguardanti il lancio del vaccino rischiano di trasformare la Brexit. Da un ammonimento sull’euroscetticismo in un affrancamento dalla lenta burocrazia delle istituzioni di Bruxelles”.
Il sondaggio tuttavia non dimostra che la Germania stia andando verso una Dexit, versione tedesca della Brexit. Quanto meno non prossimamente.
L’Alternativa per la Germania (AfD), il più importante partito euroscettico, di recente alle elezioni regionali è uscito sconfitta. Proprio in una delle sue aree più fedeli.
L’Unione Cristiano-Democratica (CDU) di Angela Merkel ha riportato una vittoria in Sassonia-Anhalt, con il 37% dei voti, sette punti in più rispetto alle ultime elezioni del 2016 e 16 punti davanti all’AdF, la seconda forza politica del Land.
I risultati del sondaggio, in Germania, dell’ECFR non sono gli unici tra i paesi europei ma sono i più plateali.
In Francia, dove il malcontento riguardo all’UE è già diffuso, il numero di persone che pensavano che la politica di Bruxelles non funzioni è passato dal 60% di novembre al 62% di aprile.
In Spagna dal 50 al 52%, in Portogallo dal 31 al 33 % e in Danimarca dal 25 al 28%.
Nei Paesi Bassi, la percentuale delle persone intervistate con la convinzione che l’UE non funzioni è rimasta invariata mentre in Italia e Polonia ha subito un calo.