Francia al voto in 22 regioni, parte la sfida per Sarkozy

Nicolas Sarkozy

Oltre 44 milioni di elettori sono chiamati oggi alle urne nelle 22 regioni della Francia per il primo turno delle elezioni che designeranno i nuovi presidenti dei consigli regionali. Sinistra in vantaggio nei sondaggi. Si teme una scarsa affluenza, al di sotto del 50% del corpo elettorale, che riguarderà in particolare i giovani.

Le regioni contano poco, anche nelle idee della gente. Ma domenica 14 e domenica 21 marzo quello che si deve verificare è la salute politica di Sarkozy. Perché fino al 2012, data delle presidenziali, non ci saranno altre possibilità di districare gli umori dell’elettorato. Oggi la destra ha il potere solo in due regioni, l’Alsazia e la Corsica, tutte le altre sono governate dai socialisti e dalla Gauche.

I pronostici credono possibile il «grande slam», ovvero che tutte si colorino di rosa come ha annunciato, vaticinato e auspicato in tutti i comizi la segretaria socialista Martine Aubry, che ora, con gli appetiti elettorali, sembra aver quattro braccia per picchiare. Gli ultimi sondaggi, e le tendenze soprattutto, sono unanimi: il Ps è indicato al primo turno in testa con il 30 per cento, seguito a breve distanza dall’Ump.

Al secondo turno lo scarto, con l’aggiunta dei voti degli altri partiti di sinistra, diventa abissale e incolmabile. Nell’ampiezza del trionfo «sicuro» del nemico è anche l’arma che resta all’Ump: basterebbe conquistare tre regioni, o non perdere le proprie, per poter gridare vittoria, e grossa. E in Bassa Normandia, Lorena, Champagne-Ardenne e Rhône-Alpes il centro destra non è ancora spacciato.

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