Francia, è psicodramma tra i Verdi. Candidatura di Eva Joly in bilico

PARIGI, 24 NOV – I Verdi francesi si spaccano sulla candidatura alle presidenziali della franco-norvegese Eva Joly, criticata per i suoi attacchi ai socialisti e schiacciata da sondaggi che le attribuiscono il favore di un esile 4% degli elettori.

L'ultimo colpo duro per la leader ecologista sono state le dimissioni del suo braccio destro e portavoce, il deputato europeo Yannick Jadot – ex capo di Greenpeace – scattate dopo un intervento radiofonico della Joly, che sulle onde di RTL ha rifiutato di lanciare un appello al voto a Francois Hollande, candidato del Ps, nel caso in cui arrivasse al secondo turno delle presidenziali. L'ex magistrata, il cui partito ha siglato un accordo elettorale in vista del voto del 2012, sostiene che portera' avanti la sua campagna come previsto. Oggi pero' e' eloquente il titolo di Liberation che pubblica sulla sua prima pagina i noti occhiali rossi della Joly e scrive: Il calvario verde. Le Parisien parla a sua volta di ''psicodramma'' nel partito, a cinque mesi dalle presidenziali. Le incomprensioni nascono da quell'accordo sul nucleare, contenuto nell'intesa elettorale firmata con i socialisti, che la Joly non ha mai davvero appoggiato. L'accordo non dice 'no' all'atomo, anche se accetta un suo radicale ridimensionamento, scendendo a compromessi non solo sul reattore Epr di Flamanville, ma anche sulla filiera di produzione del MOX, un combustibile composto da uranio e plutonio.

Quest'ultimo era stato il nodo piu' critico che rischiava di mandare all'aria l'intesa. Per alcuni giorni l'ex magistrata e' scomparsa misteriosamente dalla scena pubblica, tanto che lo stesso Liberation aveva scritto: ''a che gioco sta giocando?''.

Oggi la stampa francese non e' molto piu' rassicurante per le sorti della candidata Joly. La scelta di dare le dimissioni di Jadot, precisa Le Parisien, sarebbero appoggiate da diversi responsabili del partito. Anche un altro compagno di partito, Daniel Cohn-Bendit ha commentato: ''per ora Eva sta prendendo le scelte politiche sbagliate''. Dietro il pressing del partito e per proteggere la sua candidatura, la Joly ha dovuto fare marcia indietro: ''Non ho mai avuto dubbi che chiedero' di votare Hollande al secondo turno'', ha affermato, forse nella speranza di spegnere l'incendio.

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Daniela Lauria