Immigrazione: Parigi blocca i flussi dall’Italia. Maroni: “atteggiamento ostile”. E’ polemica

ROMA – I permessi temporanei garantiti dal governo italiano ai tunisini già sbarcati a Lampedusa, che potrebbero così entrare liberamente in Francia, provocano la reazione di Parigi. Il ministro dell’Interno, Claude Guéant, ha emanato una circolare destinata a tutti i prefetti che chiarisce la condotta da tenere quando gli immigrati si presenteranno con il loro documento provvisorio rilasciato dall’Italia. L’obiettivo è evitare che il permesso temporaneo sia giudicato sufficiente per restare sul territorio francese. Ecco allora le cinque condizioni che devono essere soddisfatte perché un immigrato entrato in Europa da Lampedusa possa rimanere in Francia.

“I cittadini di Paesi terzi in possesso di un documento di soggiorno rilasciato da uno Stato membro non possono essere considerati in situazione regolare, a meno che non soddisfino le cinque condizioni seguenti, da verificare in questo ordine: 1) Essere minuti di un documento di viaggio in corso di validità (passaporto) riconosciuto dalla Francia 2) Essere in possesso di un documento di soggiorno in corso di validità 3) Poter dimostrare di avere risorse economiche sufficienti (62 euro al giorno a persona, 31 euro se dispongono già di un alloggio) 4) Non costituire una minaccia per l’ordine pubblico 5) Non essere entrati in Francia da più di tre mesi”.

Il governo francese spera così di continuare nell’opera di respingimento dei tunisini giunti alla frontiera con l’Italia, e di fermare il più possibile l’afflusso in Francia, che resta la meta principale di chi cerca di sbarcare in Italia. Secondo le cifre ufficiali, sui 2500 clandestini controllati in Francia, soprattutto nella zona vicino al confine con Ventimiglia, dall’inizio dell’emergenza, circa la metà sono stati rinviati in Italia.

I permessi di soggiorno temporaneo italiani dati agli immigrati per motivi umanitari non escludono la possibilità che i migranti stessi siano respinti dalla Francia e rinviati in Italia. Lo ha affermato il ministro dell’Interno francese Claude Gueant. Guent ha escluso infatti che i permessi siano sufficienti per evitare ai migranti di essere rinviati in Italia. Per circolare ”all’interno dello spazio Schengen – ha spiegato il ministro – non basta avere un’autorizzazione di soggiorno in uno degli stati membri ma sono necessari documenti di identita’ e, soprattutto, una giustificazione di risorse”.

Se le condizioni ribadite oggi dalla Francia per l’ingresso sul suo territorio di immigrati tunisini dall’Italia ”non saranno soddisfatte”, Parigi ”è assolutamente nel suo diritto di rimandare in Italia” le persone coinvolte. Ha detto ancora il ministro dell’Interno, Claude Gueant, assicurando che ”è quello che farà”.

La Francia ”si rallegra che la Tunisia entri in un’era di libertà e di democrazia – ha aggiunto Gueant – ma non intende subire un’ondata di immigrazione di tunisini giustificata strettametne da considerazioni economiche”. In marzo, 2.800 tunisini in situazione irregolare sono stati fermati sul territorio francese: ”La maggior parte è stata rimandata in Italia”, ha affermato Gueant. Per gli altri ”le procedure sono in corso”, ha aggiunto il ministro.

C’è un ”atteggiamento di ostilita”’ della Francia nei confronti dell’Italia sul fronte dell’immigrazione. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, nel corso di un’informativa al Senato. ”Oggi – ha ribadito Maroni – il presidente del Consiglio firmerà il decreto che concede il permesse di soggiorno temporaneo a chi è arrivato in Italia fino a ieri, escluse alcune categorie. Il provvedimento – ha sottolineato – consente la libera circolazione nei Paesi europei e visto che la stragrande maggioranza delle persone arrivate in Italia ha detto che vuole andare soprattutto in Francia, noi pensiamo che debba esserci un’iniziativa comune tra Italia e Francia per gestire il fenomeno”. Finora però, ha aggiunto il ministro, ”da Parigi c’è stato un atteggiamento di ostilita’. La libera circolazione nell’area Schengen e’ garantita da regole che devono essere rispettate”.

L’Italia ha quindi chiesto alla Commissione Ue ”ulteriori risorse” per gestire l’emergenza immigrazione. Lo ha riferito il portavoce Marcin Grabiec, precisando che ci sono contatti in corso con le autorita’ italiane per definire i dettagli della richiesta.

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Alessandro Avico