PARIGI, 26 LUG – La Corte dei conti bacchetta il presidente francese Nicolas Sarkozy per i 75.000 euro spesi per i due forni 'grill' sistemati a bordo dell'aereo presidenziale, il cosiddetto 'Air Sarko One', e per i 130 mila euro sborsati per la gita alla grotta di Lascaux in Dordogna, la terra del foie gras, in compagnia della moglie Carla Bruni e di suo figlio Aurelien. Ma nel complesso premia la gestione del bilancio dell'Eliseo, che nel 2010 e' stata ''rigorosa'': con una spesa di 112,2 milioni di euro, contro i 113,6 milioni del 2008 e i 112,85 milioni del 2009.
Nel loro rapporto annuale, l'alto organo dello Stato evidenzia i ''miglioramenti'' e la maggiore ''trasparenza'' ma anche i punti negativi sui quali c'e' ancora da fare qualche sforzo, come sui costi per i viaggi presidenziali in Francia. Nel mirino i 284.000 euro per una visita di Sarkozy a Colombey-les-Deux-Eglises, nel nord-est della Francia, in occasione dei 40 anni dalla morte del generale Charles de Gaulle; e i 130.000 euro per quella alle grotte in Dordogna con Carla Bruni e suo figlio.
Inoltre tra equipaggiamento e decorazione, dalle tendine elettriche oscuranti per gli oblo' (2,24 milioni di euro, per Sarkozy, che non ama guardare fuori dal finestrino, una vera ossessione), ai due forni 'grigliatutto' (75.000 euro), fino alle porte a isolamento termico e sonoro (1 milione di euro), il nuovo Air Sarko One, inaugurato lo scorso novembre, e' costato 259,5 milioni di euro. E non sono passati inosservati i tre aerei utilizzati da Sarkozy per recarsi al vertice Ue di Bruxelles giovedi' scorso.
Non mancano pero' i ''risparmi'' realizzati dall'Eliseo, tra il 2008 e il 2010, come la riduzione del numero degli agenti per la sicurezza, passato da da 1.031 a 904, e di quello dei consiglieri del presidente, da 82 a 46, sebbene, scrive il rapporto, le spese del personale siano diminuite solo del 3%. Rispetto al 2009 nel complesso le spese di funzionamento (viaggi, ricevimenti, telecomunicazioni) del palazzo presidenziale sono comunque diminuite dell'11,3%. Senza dimenticare il 'garden party' del 14 luglio (700.000 di euro), che dall'anno scorso e' stato abolito (ma e' rimasto l'albero di Natale da 335 mila euro).
Il budget per la realizzazione dei sondaggi, tanto criticato negli anni precedenti, e' passato da 3,28 milioni di euro del 2008 a 1,45 milioni del 2010.
Non ha subito altre modifiche invece lo stipendio mensile del presidente, che nel 2007, subito dopo la sua elezione, era stato aumentato del 170% a 21.000 euro.
Polemica l'opposizione, che ha contestato la completezza del rapporto realizzato dalla Corte: per la deputata socialista Rene' Dosiere non e' ancora un ''bilancio verita''' in quanto un sesto delle spese presidenziali ''continua a essere addebitato sui bilanci dei vari ministeri''.