G2 Francia – Germania per l'Europa?

PARIGI, 9 GIU – ''Vogliamo lavorare su un G2 franco-tedesco, niente di istituzionale, ma la consapevolezza che se funziona questo asse forte tutta l'Europa va meglio'': Jean-Francois Cope', presidente dell'Ump, il partito di governo del presidente Nicolas Sarkozy, ha le idee chiare sui temi forti della campagna elettorale per le presidenziali 2012.
In un'intervista all'ANSA nel suo ufficio che domina la sede Ump di rue de la Boetie, a Parigi, Cope' illustra i temi di questi 11 mesi che mancano alla corsa per l'Eliseo, senza sottrarsi a domande sull'attualita' piu' scottante, prima fra tutti quella sulla liberazione di Cesare Battisti in Brasile: ''Non e' il mio ruolo quello di dare giudizi su questo argomento – afferma – ma io sono sempre dalla parte delle vittime in queste azioni che sono atti terroristici''. Chiracchiano, 47enne, rapporti per nulla facili nella sua storia neogollista con Nicolas Sarkozy, Cope' ha preso le redini del partito ed ha stretto un patto di lealta' con il capo dell'Eliseo, almeno fino al 2017, quando per l'Eliseo vuole essere lui a correre: ''Tutti noi chiracchiani – spiega – stiamo dando tutto il possibile e remiamo in un'unica direzione. Posso assicurarlo''. Sarkozy intanto sta risalendo dall'abisso dei sondaggi in cui era precipitato: ''Le presidenziali sono un cammino lungo – dice Cope' -, puo' succedere di tutto. La tradizione e' che si affrontino tre blocchi. Nel 2007 furono il Partito socialista, l'Ump e i centristi di Bayrou. Nel 2012 sara' l'Ump con Sarkozy, il Ps con qualcuno che non sara' Strauss-Kahn, il Fronte nazionale con Marine Le Pen''.
''Il Fronte si e' ripreso con la figlia di Le Pen, raccoglie il voto di protesta senza complessi ma e' meno aggressiva su temi che rendono suscettibili i francesi, tipo la seconda guerra mondiale. Per il resto usa gli stessi ragionamenti del padre''. La sinistra? ''Sara' tutta raccolta attorno al Partito socialista, non vedo ne' Verdi ne' estrema sinistra. Strauss-Kahn e' stato un trauma per l'opinione pubblica, che ha scoperto che la sinistra stava per essere rappresentata da qualcuno disposto a pagare 6 milioni di euro per ottenere la liberta'. Criticavano la destra 'bling-bling' amica dei ricchi, ora e' complicato per loro, sono rimasti intrappolati nella loro stessa polemica''. Se si parla di bilanci, pero', i francesi non sono entusiasti del loro presidente dopo quattro anni: ''Nei comizi, su Internet – dice Cope' – ricordiamo le riforme fatte, da quella dell'universita' a quella delle pensioni, senza contare troppo su quello che scrivono i giornalisti francesi. C'e' stata una crisi economica e finanziaria, una crisi politica, ambientale, sociale, geopolitica nel sud del Mediterraneo e noi siamo fra quelli che ne sono usciti meglio se guardiamo il nostro potere d'acquisto e il controllo sui deficit, cifre non paragonabili a quelle di Spagna o Italia''.
La comunicazione per questa campagna punta tutta verso l'alto: in chiave interna sull'unione, la solidarieta' tra i francesi e la laicita'. All'esterno su un'Europa ancorata al suo ''asse forte'' Parigi-Berlino: ''Vogliamo che funzioni un G2 franco-tedesco su tutti i temi. I nostri due paesi rappresentano il quarto e il quinto Pil del mondo, dobbiamo lavorare insieme, ad esempio sulla fiscalita' piu' leggera per le piccole e medie imprese, o sulla crescita da perseguire piu' con le esportazioni che con i consumi. Quando Francia e Germania sono dinamiche e' un fatto positivo per tutta l'Europa, il nostro e' l'asse forte''.
L'Europa e' anche Schengen, con tutti i problemi che l'ondata migratoria dei tunisini ha recentemente provocato fra Italia e Francia: ''Non si puo' continuare cosi' – ammette Cope' – si deve cambiare la governance umanitaria, non si deve intervenire soltanto quando c'e' la crisi. In presenza di fatti esterni inediti, il trattato di Schengen non puo' restare immutato. E poi non fu nemmeno immaginato per assorbire ondate di immigrati irregolari di questo livello''.

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Alberto Francavilla