LONDRA, 29 SET – Dio li fa e il Daily Telegraph li accoppia. Si parla di Cherie e Tony Blair. Moglie e marito sono infatti finiti nuovamente sotto i riflettori condividendo la stessa pagina del quotidiano conservatore.
Lei è stata pizzicata a far parte di una neonata società che si pone l'obiettivo di far quattrini sfruttando la parziale apertura ai privati del servizio sanitario; lui invece sarebbe diventato ''persona non grata'' ai palestinesi perché troppo vicino a Israele. Risultato: il ruolo d'inviato nel Medio Oriente per conto del Quartetto è in bilico.
La settimana, insomma, non pare una delle migliori per l'ex premier e consorte. Cherie, in particolare, è in rotta di collisione con l'atmosfera che si respira al congresso laburista in corso a Liverpool.
Il ministro-ombra alla Sanità, John Healey, ha galvanizzato la platea scagliandosi contro quelle società private ''motivate da interessi commerciali'' che sono pronte a sfruttare ''la grande opportunità'' concessa dalle riforme promosse dal governo.
In pratica l'identikit della Mee, azienda che promette di voler introdurre ''un metodo innovativo e rivoluzionario per fornire assistenza sanitaria''. E Cherie viene citata come fondatrice e direttrice non esecutiva, parte del ''cuore manageriale'' del progetto.
L'idea è quella di costruire una rete di mini-cliniche affianco agli ipermercati della rete Tesco e Sainsbury's. Ma non è tutto. Oltre al progetto in sé, a lasciare perplessi è anche la scelta dei partner. Uno in particolare: l'americana Gail Bronwyn Lese, ex direttrice di fondi d'investimento.
Lese, infatti, si candidò nel 2005 al senato con i Repubblicani e donò denaro per la campagna presidenziale dell'accoppiata John McCain-Sarah Palin. Non proprio una progressista, dunque.
Nessuna sorpresa quindi che un portavoce di Tony Blair abbia precisato che l'ex primo ministro non ha nulla a che fare con il progetto. Blair, al contrario, c'entra eccome con il processo di pace in Medio Oriente. Peccato però che anche su questo fronte ci sia maretta.
''Il rapporto con Blair è sempre stato infelice, fin da quando è stato nominato'', ha detto al Telegraph un funzionario dell'Autorità Palestinese. Il suo operato, spiega, ha sempre deluso i palestinesi ma nelle ultime settimane il vaso s'è fatto colmo: Blair è infatti accusato di aver fatto pressioni sui leader europei perché si opponessero alla richiesta di riconoscimento avanzata dai palestinesi all'ONU.
''Nessuno all'interno della leadership palestinese sostiene o si fida di Blair'', ha rivelato un secondo funzionario. ''E' considerato persona non grata''. E se è vero, come è vero, che al momento tale insofferenza non è stata ancora formalizzata al Quartetto, secondo il quotidiano britannico l'idea dei palestinesi è di isolarlo a tal punto da rendere la sua posizione ''intenibile''.
Nabil Shaath, negoziatore di lungo corso, ha d'altra parte dichiarato senza mezzi termini che Blair a volte si comporta come ''un diplomatico israeliano''. Dall'ex premier per ora non è arrivato nessun commento.