Il premier britannico ha tempo fino a maggio per fare la sua campagna contro il referendum sul cambiamento della sistema elettorale. Gli inglesi saranno chiamati a decidere se sostituire l’attuale “first past the post” ovvero l’uninominale maggioritario secco, con il sistema del voto alternativo (Av), una sorta di proporzionale che conserva comunque elementi del maggioritario.
Pur mantenendo la promessa di indire il referendum, Cameron, ha dichiarato oggi il suo portavoce, ”farà campagna contro l’Av”. ”Non posso predire come si svolgerà la campagna – ha aggiunto il portavoce – ma chiaramente gli verrà chiesta qual è la sua posizione (nei confronti del voto alternativo) e lui la spiegherà. Non è a favore”.
Secondo i Tory, l’attuale “first past the post” ha il vantaggio di garantire un governo forte e stabile, mentre per i libdem si tratta di un sistema ingiusto nei confronti dei partiti piu’ piccoli. L’Av prevede invece che i candidati vengano elencati dagli elettori in ordine di preferenza: chi supera il 50% dei consensi vince.
Se nessuno dei candidati dovesse superare la fatidica soglia, si passerebbe all’eliminazione dell’ultimo arrivato con relativa redistribuzione dei voti tra i candidati rimasti. Il procedimento si ripete sino a che un candidato non raggiunge la maggioranza assoluta nel seggio. Per i libdem l'”alternative vote” non e’ nemmeno la soluzione ideale: il partito di Nick Clegg avrebbe preferito infatti un sistema ancora piu’ proporzionale, ma per l’alleanza con i conservatori e’ dovuto scendere a compromessi.
I laburisti, che nel vecchio governo avevano appoggiato l’Av, si trovano invece divisi sull’argomento. Tra gli aspiranti nuovi leader, i fratelli David e Ed Miliband sono a favore.