BERLINO- Il rosso e il nero, non il romanzo di Stendhal, ma forse quello che scriverà Angela Merkel, tema il suo prossimo governo.
A meno di un mese dalle elezioni politiche tedesche del 22 settembre, al terzo colloquio esplorativo con i socialdemocratici, la possibile coalizione sembra prendere forma e colore.
I vertici dei due partiti che hanno avuto più voti sembrano infatti sempre più orientati a voler governare insieme come ai tempi della grande coalizione a guida del Paese tra il 2005 e il 2009.
Sebbene il capo della SPD Sigmar Gabriel, dopo il terzo colloquio esplorativo di giovedì con i vertici del partito della cancelliera abbia detto che in merito alle questioni più controverse non ci siano stati dei risultati concreti, sarebbe tuttavia fiducioso, come sembrerebbe da alcune sue dichiarazioni riportate dall’agenzia di stampa Reuters: “Però noi crediamo che possiamo trovare una base comune con la CDU per concludere con successo i negoziati di coalizione”.
Il segretario generale della CDU Hermann Gröhe avrebbe parlato di una quantità di elementi comuni sufficienti per accogliere i negoziati di coalizione che potrebbero cominciare già il mercoledì della prossima settimana anche se il segretario generale della CSU- la CDU della Baviera- Alexander Dobrindt smorza gli entusiasmi e ci tiene a sottolineare che i colloqui esplorativi sono ben altra cosa dei negoziati di coalizione e che solo in sede di negoziato si pone il vero problema di trovare dei compromessi per appianare le controversie.
I due partiti dovranno infatti lavorare per appianare le differenze e cercare convergenze su una serie di questioni come l’introduzione del salario minimo da 8,5 euro l’ora e l’aumento delle tasse a carico delle fasce di reddito più ricche, punti focali dei socialdemocratici.
La decisione finale spetterà però agli iscritti di entrambi i partiti. Intanto domenica il congresso della SPD dovrà decidere se approvare quanto proposto dai vertici.
