BERLINO – Angela Merkel vuole lasciarsi al piu' presto alle spalle il ''fallimento del progetto Wulff'', come qualcuno lo ha ribattezzato sulla stampa di oggi. E a Berlino si corre in queste ore per trovare in tempi record un successore al presidente della Repubblica, che si e' dimesso dopo due mesi di polemiche per i presunti 'scambi di favore' con i suoi amici imprenditori. L'effetto paradossale del terremoto politico di Berlino e', pero', che la cancelliera ne esce addirittura piu' forte.
Pur avendo visto cadere il secondo presidente da lei sostenuto – era gia' accaduto nel maggio 2010 con Horst Koehler, che aveva dovuto lasciare per una improvvida frase sull'Afghanistan – la Bundeskanzlerin e' a questo punto, come sostengono alcuni notisti politici tedeschi, ''l'unico vero Capo di Stato''.
''Lei puo' tutto'', titola Die Welt, sottolineando che la cancelliera e' una figura ''ormai da tempo al di sopra dei partiti politici'', e che ''semplicemente assume su di se' i compiti dei suoi falliti presidenti''.
L'opposizione sottolinea in queste ore ''l'errore'' della Merkel: lo fa il leader dell'SPD Sigmar Gabriel, invitandola a imparare le laezione. Ma la Bundeskanzlerin puo' contare sul suo forte consenso in Germania, consolidatosi per la linea dura mantenuta in Europa nella gestione della crisi. Un consenso in grado di trascinare il suo partito e la stessa coalizione di governo, che quasi non risente nei sondaggi della disastrosa situazione dei Liberali, crollati in settimana al 2%.
In questo scenario, la cancelliera ha spinto per una chiusura rapida del caso Wulff. Le consultazioni per arrivare ad un accordo sul successore erano iniziate gia' ieri sera, in cancelleria. E sono proseguite oggi, per l'intera giornata. A partire da un vertice veloce, durato due ore e mezza, dei leader dei partiti della coalizione di governo.
Nella rosa dei nomi usciti da indiscrezioni per un possibile successore ci sono il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, il ministro della Difesa Thomas De Maiziere, il ministro del Lavoro Ursula von der Leyen, il presidente del Bundestag Norbert Lammert, l'ex ministro dell'Ambiente Klaus Toepfer, l'ex avversario di Wulff nella partita del 2010 Joachim Gauck e il presidente della Corte cosituzionale Andreas Vosskuhle.
Intanto oggi e' iniziato anche il procedimento giudiziario della Procura di Hannover contro Christian Wulff: ormai cittadino comune, privo di quella immunita' che la magistratura aveva chiesto al Parlamento di revocare, due giorni fa. Gli inquirenti sospettano uno scambio di favori con un imprenditore cinematografico della Bassa Sassonia, che piu' volte in passato, all'epoca in cui l'ex presidente era alla guida del Land, aveva avuto a che fare con lui, in circostanze ritenute poco chiare.
Il caso piu' insidioso per l'ex presidente, messo sotto la lente della stampa da dicembre scorso, e' quello di una vacanza di lusso a Sylt (splendida isola sul Baltico). Il dubbio e' su chi l'abbia pagata, anche se il suo legale ha sostenuto che Wulff se l'è pagata di tasca sua.