In molti Paesi Ue contro gli schiamazzi i cittadini hanno installato i cosiddetti ‘Mosquito’, apparecchi che emettono un suono a frequenze particolari, udibile solo da chi abbia meno di 20 anni.Ora però il Consiglio d’Europa è pronto a bandire questi scaccia-giovani.
Un sibilo intenso che crea un tale fastidio ai timpani da indurre i ragazzi a lasciare il luogo in cui si trovano. A schierarsi contro l’utilizzo di queste apparecchiature è l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa che, nel corso della sessione plenaria della prossima settimana a Strasburgo, chiederà agli Stati di bandirne legalmente la commercializzazione.
Una battaglia necessaria per il Consiglio d’Europa, visto che sinora nessun Paese europeo ha introdotto questo divieto anche perché questa è la linea decisa dalla Commissione Ue nel 2008. Nel rapporto anti-Mosquito, che verrà votato venerdì prossimo dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, si sostiene che l’utilizzo di questi apparecchi “non è politicamente accettabile” e “viola i diritti fondamentali dell’uomo”. Nel documento si sottolinea come, nonostante i test abbiano dimostrato che questi congegni non danneggino l’udito di adulti e adolescenti, nulla si sa di altri possibili effetti sulla salute, soprattutto su quella dei bambini e dei nascituri.
Ma anche se dovesse essere accertato che non vi è alcun pericolo per la salute – spiega il Consiglio d’Europa – l’utilizzo di questi apparecchi costituisce “una sproporzionata interferenza nella vita privata”, con la violazione di un diritto sacrosanto che deve essere garantito anche agli adolescenti, quello di riunirsi pacificamente. Inoltre – si spiega – l’utilizzo dei ‘Mosquito’ potrebbe violare il diritto a non essere discriminati. Infatti l’apparecchio ha effetto diretto solo su una certa categoria, gli adolescenti.
Ma potrebbe anche esserci una violazione del diritto a non essere sottoposti a trattamenti degradanti, visto che il Mosquito infligge un dolore fisico agli under 20. Infine, nel rapporto dell’Assemblea del Consiglio d’Europa stilato dal parlamentare polacco Piotr Wach, si denuncia l’assenza di qualunque tipo di avviso nei luoghi in cui questi congegni vengono installati. E si sottolinea come il loro utilizzo non può essere ritenuto “un mezzo ragionevole” per gestire gli eventuali comportamenti asociali dei giovani, dato che li induce semplicemente a trasferirsi altrove.