Malgrado la crisi finanziaria il partito socialista al potere (Pasok) rimane largamente favorito dagli elettori greci, ma cala la fiducia nelle capacità del governo di Giorgio Papandreou di superare da solo l’emergenza.
È quando indicano sondaggi pubblicati domenica 16 maggio secondo i quali cresce la forza del Partito comunista (Kke) in prima linea contro il piano di austerità. Secondo il “Barometro” realizzato dalla società Public Issue per il quotidiano conservatore Kathimerini, “il peso elettorale” del Pasok è al 45 perc cento (superiore al 43,9 per cento dei voti con cui vinse le elezioni dello scorso ottobre) contro il 27 per cento di Nuova Democrazia (ND, centrodestra) dell’ex premier Costas Karamanlis (che alle elezioni ottenne il 33,4 per cento).
In crescita la sinistra e soprattutto il Kke, in prima linea negli scioperi e manifestazioni contro l’austerity, che registra il 10 per cento contro il 7,5 per cento dei voti ricevuti in ottobre. Anche i sondaggi pubblicati dal quotidiano socialista Ethnos (Marc) e dal domenicale Proto Thema (Alco) indicano che nelle intenzioni di voto il Pasok mantiene un forte margine nei confronti di ND, tra l’8 per cento e il 9 per cento, e confermano la crescita della sinistra con in testa il Kke.
Il sondaggio di Public Issue per Kathimerini avverte tuttavia che questi dati sono alterati da una forte crescita dell’astensione, mentre cala nettamente rispetto alla crisi la fiducia nel governo Papandreou che ottiene 9 punti in meno rispetto all’ultima inchiesta e passa al 20 per cento. “Collassa letteralmente, riducendosi quasi a zero” d’altro canto, rileva Kathimerini, la fiducia in ND come possibile partito di governo, ad appena il 4 per cento. Secondo Public Issue la metà dei Greci vorrebbe un governo di coalizione considerandolo il modo più idoneo per affrontare la crisi, mentre il 49 per cento teme che siano inevitabili elezioni anticipate.