Dopo le proteste dei più anziani scesi in piazza contro i tagli alle pensioni, il Partito comunista greco (Kke) e il suo sindacato Pame hanno convocato una mobilitazione generale di 24 ore per venerdì e hanno appoggiato anche lo sciopero nazionale indetto per il 16 marzo dalla confederazione dei dipendenti pubblici Adedy, mentre si è arrivato anche il sindacato del settore privato Gsee. I due principali sindacati greci hanno annunciato per domani una sospensione dal lavoro di tre ore in tutto il Paese contro le nuove misure «antisociali e antioperaie» decise dal governo.
In un comunicato Adedy e Gsee affermano che «le misure non passeranno» e invitano i Greci ad astenersi domani dal lavoro dalle 12.00 alla fine del turno (solitamente alle 15.00) e a concentrarsi davanti al parlamento per protestare.
Il quotidiano comunista Rizospastis annuncia «Guerra alla guerra», in riferimento alla frase di Papandreou secondo cui «il Paese è in guerra» contro la speculazione. Il giornale risponde: «Guerra è quella sferrata dal governo del Pasok contro il popolo in nome della borghesia».