DUBLINO – La cattolica Irlanda sta per legalizzare l’aborto. Il governo di Dublino sta per dare il via libera alla legge che introduce l’aborto nel Paese.
Nonostante una scissione tra favorevoli e contrari in seno al partito di maggioranza al governo (il Fine Gael di ispirazione cattolica) per la prima volta ci sono possibilità concrete di introdurre nel Paese una legge che regoli l’aborto e di fatto lo renda legale, mentre fino ad ora è ammesso solo in pochi casi ritenuti straordinari.
Una cambiamento di rotta netto e maturato in pochi mesi, ma sull’onda di una mobilitazione dell’opinione pubblica senza precedenti. Lo spartiacque è una tragica vicenda che ha commosso gli irlandesi: la morte di Savita Halappanar, dentista di 31 anni di origine indiana.
Aspettava un bambino, il primo. Ma aveva cominciato a stare male. Fino ad accusare dolori lancinanti alla schiena e al ventre a rendere necessario un ricovero d’urgenza il 21 ottobre all’ospedale universitario Galway. Si è scoperto dopo che era in atto un’emorragia interna. Savita è morta una settimana dopo. Sapeva che il suo bambino non sarebbe sopravvissuto e che la sua stessa vita era in pericolo. Aveva chiesto ai medici che la gravidanza venisse interrotta. Aveva chiesto che venisse praticato un aborto perché i rischi, lo sentiva, erano troppi.
Fermo il no del personale medico che, tra le motivazioni, aveva addotto quella che in Irlanda, un Paese cattolico, non funziona così. L’aborto non si pratica con quella leggerezza. Savita è morta a causa delle complicazioni di una setticemia. Un’agonia durata giorni.
Il marito e i familiari, prima inconsolabili, poi hanno preso coraggio e hanno denunciato le autorità ospedaliere e i medici. Il caso ha sollevato una mobilitazione senza precedenti. Fiaccolate di cittadini, per ricordare la giovane donna ma anche per dire ‘basta’ e chiedere una legge giusta sull’aborto.
Anche l’ambasciatore indiano a Dublino aveva chiesto chiarimenti. L’inchiesta è stata aperta, è ancora in corso e i medici coinvolti rischiano condanne e provvedimenti disciplinari . Ma l’intervento del governo è stato accelerato da una sorta di presa di coscienza di massa.
Una richiesta forte e chiara degli irlandesi che anche nei sondaggi si sono espressi senza lasciare spazio a dubbi: in un rilevamento a dicembre l’85% si è espresso a favore di un riforma della legge per permettere l’interruzione di gravidanza quando la vita della madre è a rischio.