Kosovo, crisi al nord: ripreso dialogo con la Serbia

BELGRADO, 21 NOV – Dopo una sospensione di quasi due mesi provocata dall'acuirsi della crisi nel nord del Kosovo, sono ripresi oggi a Bruxelles i colloqui fra Belgrado e Pristina che si tengono dallo scorso marzo con la mediazione della Ue.

Fra i temi in discussione, accanto alle questioni delle forniture di energia elettrica, delle telecomunicazioni, del riconoscimento dei diplomi universitari e delle modalita' di partecipazione di Pristina a conferenze e riunioni internazionali, vi e' il tema cruciale dei posti di frontiera nel nord del Kosovo, pomo della discordia all'origine della rottura di fine settembre. La popolazione serba, maggioritaria nel nord del Kosovo e che non riconosce in alcun modo l'indipendenza e l'autorita' di Pristina, non accetta la presenza di poliziotti e doganieri kosovari albanesi nei due posti di confine con la Serbia di Jarinje e Brnjak.

Per questo due mesi fa, dopo scontri con i militari Nato della Kfor, i serbi hanno eretto barricate e blocchi stradali in corrispondenza dei due posti di frontiera. Cio' ha provocato e continua a provocare difficolta' nei movimenti delle truppe Nato, costrette a lunghi e macchinosi giri per portare i rifornimenti ai militari. Il personale di servizio viene fatto affluire a Jarinje e Brnjak in elicottero, cosa questa che oltre ai disagi provoca un notevole aggravio di spesa da parte della Nato e della missione europea Eulex. Belgrado, che non riconosce il Kosovo, si rifiuta da parte sua di parlare di frontiera al nord, continuando a ripetere che si tratta di 'linea amministrativa di passaggio' per quella che considera ancora una sua provincia meridionale. A indurre Belgrado a riprendere il dialogo con Pristina sono state in larga parte le pressioni dell'Unione europea, che ha posto il ritorno al negoziato come condizione per la concessione alla Serbia dello status di paese candidato all'adesione. Dopo la raccomandazione in questo senso data dalla commisisone il 12 ottobre, una decisione la prendera' il Consiglio europeo del 9 dicembre. Secondo fonti di stampa, sulla questione dei posti di frontiera la Ue potrebbe proporre una soluzione di compromesso, con la presenza a Jarinje e Brnjak di personale misto, serbi, kosovari e rappresentanti di Eulex. Il negoziato proseguira' domani.

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Emiliano Condò