L’esito era atteso, ma Bruxelles non nasconde la propria ”delusione” per l’approvazione dell’emendamento a favore della proroga del pagamento delle multe per i produttori di latte contenuto nella manovra varata oggi dalla Camera. E’ stato lo stesso commissario europeo all’agricoltura, Dacian Ciolos, a bacchettare l’Italia poco dopo l’annuncio della votazione definitiva sul decreto legge. ”La Commissione europea – ha detto – è delusa di apprendere che l’Italia ha votato una misura che sembra essere contraria alle regole dell’Ue”.
Ora il provvedimento, per la parte che riguarda la proroga del pagamento delle multe, sarà esaminato attentamente dagli uffici legali della Commissione ”che non esiterà – ha sottolinea Ciolos – a intraprendere contro l’Italia l’azione necessaria se dovesse verificare che la misura non è conforme alle regole europee”.
Così, 26 anni dopo la creazione del sistema delle quote latte, l’Italia rischia di dover affrontare con Bruxelles un’ennesima contesa. E questo mentre si intravede la fine del sistema che terminerà, salvo sorprese, il 31 marzo 2015. Insomma, Bruxelles non sembra disposta a chiudere un occhio.
”Anche se la misura riguarda meno di 100 produttori di latte – hanno osservato fonti comunitarie – il voto sembra chiaramente contrario alla decisione Ue, e perciò questo è inaccettabile per la Commissione”. In poco più di due settimane Roma ha ricevuto due lettere di messa in guardia dall’Europa che ha seguito passo passo il dibattito e le votazioni al Senato e poi alla Camera.
La prima lettera del 9 luglio scorso, indirizzata al ministro per le politiche agricole Giancarlo Galan, porta la firma di Ciolos. Il quale, citando l’emendamento in discussione, affermava senza mezzi termini che la proroga ”sarebbe non solo in netto contrasto con il diritto Ue, ma anche con i ripetuti impegni assunti a livello politico dal governo italiano, di imporre una rigorosa ed efficiente applicazione del regime delle quote latte in Italia”.
Dopo poco più di due settimane è stato poi il direttore generale per la politica agricola alla Commissione a scrivere all’Italia lanciando un avvertimento ancora più chiaro: ”Ogni modifica delle regole fissate nel 2003 sulla rateizzazione del pagamento delle multe per le quote latte (l’accordo fu raggiunto dal Consiglio Ecofin dall’allora e attuale ministro dell’economia Giulio Tremonti), potrebbe violare le norme europee sugli aiuti di Stato”.
A questo punto a Bruxelles si fa sempre più strada l’ipotesi che nei confronti dell’Italia possa essere aperta in tempi stretti una nuova procedura d’infrazione. Ma nel mirino dell’esecutivo comunitario non c’è solo la questione delle multe per le quote latte. E’ sempre di questi giorni l’altolà lanciato da Bruxelles sulla legge per il ‘Made in Italy’, altro provvedimento in contrasto con le norme comunitarie. Ed anche su questo fronte se Roma non interverrà con opportune modifiche prima dell’entrata in vigore della norma, c’è il rischio che si arrivi a una nuova procedura d’infrazione.