Olanda verso destra: boom del partito xenofobo di Wilders alle amministrative

Il leader del Partito della libertà olandese Gert Wilder

L’Olanda svolta a destra: il partito della Libertà (Pvv) dello xenofobo e anti-islam Geert Wilders è il vero vincitore delle elezioni amministrative. Si è piazzato al terzo posto, dopo aver scalato due posizioni, e ora minaccia di sconvolgere gli equilibri politici del Paese. Alle municipali dell’Aja, invece, è risultato secondo, dietro al Partito laburista, ottenendo 8 seggi contro i 10 degli avversari.

Il Pvv sembra averla spuntata: manca ormai una piccola percentuale di voti da scrutinare e dovrebbe passare dagli attuali nove seggi in parlamento a 24. Così i cristiano democratici perderebbero ben 12 seggi, ridimensionandosi da 41 a 29, ma manterrebbero ugualmente il primato, seguiti dai laburisti che totalizzerebbero 27 seggi, perdendone sei.

Alle Europee il partito di Wilders era già diventato il secondo partito olandese ottenendo il 16,6% dei suffragi e piazzandosi dopo i cristiano democratici (Cda) del premier, in carica solo per gli affari correnti fino alle elezioni politiche anticipate il 9 giugno.

Per questa ‘manche’ elettorale l’affluenza alle urne è stata leggermente più bassa degli anni passati, tranne all’Aja e a Almere, dove si sono candidati gli uomini di Wilders. Con il 93% dei voti scrutinati si conferma una tendenza al cambio di rotta per l’Olanda: calo dei consensi per i principali partiti di governo, crescita per quelli all’opposizione. Con il Pvv di Wilders, emergono come vincitori di queste consultazioni i due partiti liberali Vvd e il piccolo D66, mentre i laburisti PdvA di Wouter Bos, al 93% delle schede scrutinate, ottiene solo il 16% dei suffragi, contro il 23,45% delle precedenti amministrative, circa sei punti in meno.

In calo di due punti anche il partito dei cristiano-democratici (Cda) del premier Jan Peter Balkenende. Non sono state quindi confermate le previsioni della vigilia che volevano una sia pur timida rimonta dei laburisti, dopo la loro scelta di abbandonare il governo perché contrari al prolungamento della missione militare olandese in Afghanistan.  I laburisti perdono consensi anche in città tradizionalmente della sinistra come Amsterdam dove guadagnano invece i liberali del D66.

Giorgio Napolitano. Il Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, ritiene un “segno preoccupante” il risultato delle elezioni olandesi.

«Sono tendenze fuori dalla storia e fuori dalla realtà» e l’idea di tornare al passato, ha detto ancora il Capo dello Stato, costituisce una «pericolosissima e anacronistica illusione» che forse si basa sul fatto che le forze politiche tradizionalmente favorevoli all’Europa, «non si battono in modo persuasivo per l’affermazione del ruolo dell’Europa unita».

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luiss_smorgana